A distanza di 43 anni, il 12 luglio 2022, siamo a celebrare le resurrezione di questo genere musicale, vivo e vegeto più che mai.
Francesca Ripanti incontra gli autori del volume “La Storia della Disco Music” (Hoepli), Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, nella sede del centro culturale multifunzionale Spazio 5 in Via Crescenzio 99/D a Roma, con la partnership di Radio 4 Passion.
“”La Disco Music resterà per sempre impressa nel DNA della musica” – affermano gli autori.
“Non si riuscì ad ‘ucciderla’ neanche quando, il 12 luglio 1979, a tre mesi di distanza dall’apice del suo successo, ebbe luogo a Chicago la “Disco Demolition Night”, la più vergognosa e violenta crociata contro il genere, che vide bruciare migliaia di dischi. Quell’atto lasciò trasparire l’intolleranza, il razzismo e l’omofobia di un gruppo di fanatici sostenuti da una frangia dell’industria discografica”. Con oltre 4000 copie vendute, il volume di Angeli Bufalini e Savastano sulla storia del genere più ballato dagli anni Settanta ad oggi, è prossimo alla seconda ristampa.
Numerosissime sono state le richieste per quello che è il primo volume italiano che narra in prospettiva socio-culturale la storia di un genere musicale – melting pot sonoro, sociale e culturale – che da movimento underground si è evoluto in carismatico trend-setter di massa. Dalle originarie discothèques di Parigi alle radici afro, R&B, soul e funk, fino alle contaminazioni con l’elettronica, il rock e il jazz, il saggio riserva uno spazio anche alla prima Italo Disco, in cinquecento pagine ricche di racconti, aneddoti e citazioni.
Con la prefazione di Gloria Gaynor e l’introduzione di Amii Stewart, due regine dell’epoca d’oro, e le postfazioni di Mario Biondi e Ivan Cattaneo, LA STORIA DELLA DISCO MUSIC rappresenta una vera e propria guida per orientarsi tra correnti, superstar, icone e “meteore” della Disco Music, senza dimenticare il ruolo dei DJ, dei personaggi più oscuri e il contributo fondamentale all’evoluzione della musica moderna. Con un approccio poliedrico, il saggio, oltre ad avere il focus sulla musica da dancefloor anni ‘70, genere rivoluzionario mai passato di moda, tratta ampiamente anche la realtà sociale, politica e culturale di quegli anni, sia in Italia che nel mondo. La disco come fenomeno di aggregazione tra razze, sessi e ceti, contro pregiudizi, razzismo e omofobia. In pista, ognuno poteva essere sé stesso.
Basta scorrere una qualsiasi classifica di quarant’anni fa per trovare canzoni diventate leggendarie non solo sul dancefloor, ma anche negli annali della musica pop: da Hot Stuff di Donna Summer a I Will Survive di Gloria Gaynor, da Good Times degli Chic a Knock On Wood di Amii Stewart, Let The Music Play di Barry White, Stayin’ Alive dei Bee Gees fino allo storico duetto di Donna Summer e Barbra Streisand, No More Tears (Enough Is Enough), tanto per citarne alcuni.