“La decarbonizzazione non è solo una necessità per rispondere ai cambiamenti climatici e trovarsi in linea con quanto stabilito dall’Accordo di Parigi, è una sfida da vincere per la stessa competitività delle imprese”: così Antonio Marcegaglia, presidente e Ceo Marcegaglia, tra i firmatari dell’accordo, a Ravenna. “Oggi più che in passato – ha spiegato Marcegaglia – sta crescendo la domanda di prodotti rispettosi dell’ambiente e c’è un altrettanto forte interesse di investitori e clienti per una sostenibilità concreta. Studi recenti stimano che circa il 14% del valore potenziale delle imprese siderurgiche è a rischio se non saranno in grado di ridurre il loro impatto ambientale”.
Nella rosa dei firmatari dell’accodo anche Herambiente.
“L’attenzione del Gruppo Hera alla sostenibilità, alla transizione energetica e all’economia circolare è integrata nelle strategie di business e si accompagna alla creazione di valore condiviso con i propri stakeholder – spiega Filippo Brandolini, nella foto, presidente Herambiente – Come confermato anche nel Piano industriale al 2025, Hera può vantare un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra tra i più ambiziosi in Italia: il 37% in meno entro il 2030 rispetto al 2019.
Herambiente è il primo operatore italiano nel trattamento dei rifiuti grazie alla propria dotazione impiantistica all’avanguardia e nei cluster industriali di Ravenna e Ferrara, territori di importanza strategica per il Gruppo Hera, è presente con vari impianti per la gestione sostenibile dei rifiuti urbani e speciali, anche pericolosi. Anche se gli impianti di recupero energetico da rifiuti non rientrano nel regime ETS e non sono definibili come “hard-to-abate”, abbiamo condiviso l’obiettivo strategico del progetto, cui partecipiamo con l’impianto di termovalorizzazione per rifiuti pericolosi F3 di Ravenna. Grazie alla collaborazione con gli altri partner del progetto, auspichiamo, quindi, di poter identificare nuove soluzioni sostenibili, replicabili anche su altri territori serviti dai nostri numerosi impianti”.- Una sfida strategica verso la decarbonizzazione, il futuro e la competitività. Sono sei le imprese – Cabot, Herambiente, Marcegaglia, Polynt, Versalis Eni, Yara – che hanno siglato l’accordo per un progetto Carbon Capture and Storage (CCS) con i principali player industriali presenti nelle aree di Ravenna e di Ferrara. Si tratta del primo accordo del genere in Italia. Le industrie, con Eni e Snam partner tecnici, coopereranno dunque per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzare le aree
nelle quali operano. Il potenziale di emissioni industriali di anidride carbonica evitate grazie a questo progetto potrà arrivare fino a 1 milione di tonnellate.
“L’avvio di questo progetto – commenta Stefano Venier, nella foto, Amministratore Delegato di Snam – è un passo importante verso l’utilizzo anche in Italia della cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica e affianca le iniziative del nostro Gruppo sull’idrogeno, volte ad accompagnare il percorso verso la neutralità carbonica del sistema italiano.
Solo facendo leva su tutte le tecnologie disponibili, da quelle più mature a quelle oggi in fase di sviluppo, riusciremo a raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di decarbonizzazione al 2050, garantendo nel contempo la sostenibilità e la competitività dei settori più energivori della nostra economia”.
“La CCS è un’opportunità particolarmente rilevante per un settore “hard to abate” come quello della chimica, che necessita di tecnologie innovative per raggiungere la neutralità carbonica- spiega Adriano Alfani ad Versalis –
La transizione energetica è per prima cosa una transizione tecnologica, e come Versalis siamo fortemente impegnati nel percorso di decarbonizzazione, all’interno della più ampia strategia di Eni. L’accordo che firmiamo oggi è un esempio concreto di sinergie tra diversi settori e collaborazione tra vari attori, ed è questo il modo migliore per affrontare la sfida di accelerare l’implementazione su larga scala delle soluzioni di decarbonizzazione. Non a caso ciò accade a Ravenna, un territorio virtuoso che rappresenta un’eccellenza industriale in Italia.”