Faldoni, fascicoli, lettere private, manoscritti, fotografie, riviste, copioni teatrali, poesie inedite. Il ‘mondo’ di Andrea Camilleri, 70 anni di lavoro, recuperato dal suo studio, dalla abitazione di Porto Empedocle e da altri luoghi è ora sistemato nel quartiere Prati di Roma città di adozione del ‘padre’ del commissario Montalbano – in via Filippo Corridoni 21 – a poca distanza dalla casa in cui visse a lungo lo scrittore. Una mole immensa di materiale, un super archivio: è il “Fondo Andrea Camilleri”, che è stato recuperato, ordinato ed è ora a disposizione di studiosi e appassionati dell’intellettuale scomparso. Il Fondo è stato presentato nella sede di Radio Rai di via Asiago con l’idea che lo scrittore esercitò – grazie alla sua opera – un vero e proprio servizio pubblico. “E’ un grande regalo allo Stato e a tutti gli italiani” ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, presente all’iniziativa. Il Fondo – pensato e progettato dallo stesso Camilleri e poi realizzato dai suoi familiari – nasce con l’obiettivo di tutelare la sua eredità culturale per proporsi come spazio identitario per la conoscenza della sua opera di scrittore, autore teatrale e radiofonico, intellettuale e figura pubblica. Il materiale parte da lontano e mostra i passaggi e le connessioni meno note del percorso dello scrittore fino alla grande popolarità che ne ha definito il profilo pubblico, negli ultimi 20 anni della sua vita. “Questa documentazione – ha spiegato l’editore Antonio Sellerio – spazza via qualunque dubbio sul fatto che Camilleri fosse spuntato come un fungo all’età di 75 anni. La sua capacità di sperimentare deriva dagli anni del teatro”. Una montagna di materiale per entrare nell’universo di Camilleri: 120 faldoni, 60 regie, 30 copioni teatrali, 300 sceneggiature (adattamenti radiofonici, televisivi o soggetti per il cinema), 100 poesie inedite, 40 racconti e cinque romanzi scritti a mano. Poi le lettere scritte alla madre tra il 1949 e il 1961, da Roma all’inizio della carriera. Nelle raccolte di corrispondenza sono conservate anche le lettere di esponenti del mondo culturale italiano ed europeo come, tra i tanti, Orazio Costa, Silvio D’Amico, Eduardo De Filippo, Elio Vittorini, Primo Levi, Jean Genet. “Un lavoro straordinario – ha sottolineato Franceschini – a cui potranno accedere studiosi e ammiratori. Le case degli scrittori dovrebbero essere conservate così come sono perché sono un pezzo di loro stessi. Andrea Camilleri è stato un grandissimo scrittore amato profondamente dagli italiani sia per le sue opere e sia per il suo impegno a livello civile”. Tra i vari documenti, il ministro ha citato l’agendina dove un giovane Camilleri annotava le sue giornate: “in un passaggio c’è scritto ‘leggo, leggo, leggo’. Un grande insegnamento per i ragazzi di oggi”. Per il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, “è fondamentale continuare a promuovere la ricchezza di quello che Camilleri ha prodotto nella sua vita. E’ importante per noi perché ora che dobbiamo ricostruire l’Italia, poterlo fare contando anche sulle idee e sulla passione civile che aveva Camilleri sarà utile. Poi – ha concluso – il Fondo è importante per le nuove generazioni. Camilleri deve continuare a influenzare con il suo pensiero l’Italia e l’Europa che verrà. Noi faremo di tutto per dare una mano in tutti i modi”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Roma. “Questo Fondo – assicura Roberto Gualtieri – diventerà un grande polo culturale di questa città. Sono sicuro che intorno a questo gioiellino ci sarà un grande fermento culturale. E’ come un tesoro dove trovare tante gemme”.