Indennizzi ai balneari uscenti pagati dai nuovi concessionari per perdita dell’avviamento e dei beni oggetto di investimento. Il valore dell’indennizzo rimesso a un professionista qualificato e terzo. Gare rinviate di un anno, fino al 2024, in presenza di contenzioso.
Sono queste le principali novità proposte da un testo di mediazione del governo al ddl concorrenza sul nodo delle concessioni balneari su cui la maggioranza ha lavorato ieri per arrivare a una condivisione in Senato. La stesura è stata rinviata a oggi. Si supera in questo modo lo stallo del disegno di legge concorrenza calendarizzato al voto dell’aula del Senato il 30 maggio. Nel testo tra i criteri direttivi che saranno la guida al governo, per la stesura dei decreti delegati attuativi, si introduce un indennizzo a chi dopo la procedura di messa in gara delle concessioni potrebbe vedersi non rinnovata la licenza. L’indennizzo, dettagliato da un decreto attuativo, da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, dovrà essere valutato in ragione della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa, nonchè degli ulteriori beni oggetto di investimenti per l’esercizio dell’impresa. La base di calcolo dovrà essere fornita dalle scritture contabili o da perizia giurata redatta da un professionista abilitato, che ne attesta la consistenza, «sempre che», sussista un titolo legittimo per i beni per la cui realizzazione o utilizzo nell’attività di impresa sia richiesto un titolo abilitativo, compresa ove prevista la comunicazione o la segnalazione dell’autorità amministrativa». Non solo. Nell’emendamento che sarà presentato a firma del viceministro allo sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin si amplia il perimetro delle concessioni balneari anche alle strutture sportive. Dovrà essere effettuata una adeguata considerazione in sede di affidamento della concessione dell’utilizzo del bene pubblico da parte di società o associazioni sportive. Per quanto riguarda la procedura di concessione il testo precisa che le concessioni e i rapporti di gestione delle strutture, con atto dell’ente concedente, sono individuati «come affidati o rinnovati mediante procedura selettiva». La procedura selettiva in particolare dovrà garantire misure di imparzialità, trasparenza e «adeguata pubblicità dell’avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento». In attesa delle gare, conclude il testo, le concessioni «continuano ad avere efficacia sino al termine previsto dal relativo titolo e comunque fino al 31 dicembre 2023 se il termine previsto è anteriore a tale data». Nel testo della mediazione si apre poi un extratime di un anno concludendo la procedura al 31 dicembre 2024 nel caso in cui ci siano ragioni che impediscano la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023. Il testo, a titolo esemplificativo, cita la presenza di un contenzioso o difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura. In quei casi l’autorità competente può differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2024. Fino a tale data l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima. Positivo il giudizio di Mario Turco, senatore M5S: «Sulle concessioni balneari il testo su cui si sta trattando è un buon compromesso, che recepisce molte proposte del Movimento 5 Stelle presentate in Senato già nell’ultima legge di Bilancio. Entro il primo gennaio 2024 si aprirà un nuovo sistema di gare pubbliche che pone fine al regime delle proroghe infinite che da anni caratterizza il settore, con imprese costrette a vivere nella più assoluta incertezza, con canoni irrisori per lo Stato, e con utenti costretti a pagare prezzi esosi per i servizi ricevuti», conclude Turco.
Cristina Bartelli, ItaliaOggi