(di Tiziano Rapanà) Fabrizio Fornaci è un grande artigiano della musica italiana. Ha composto innumerevoli colonne sonore per la tv (forse ricorderete gli sketch di Sensualità a corte con Marcello Cesena). Per il cinema ha composto musiche per 20 film di Joe D’Amato. Il curriculum dell’artista è ricco di esperienze. In questi ultimi anni, sta ottenendo importanti consensi all’estero. In Francia. Il brano Bohemian Swing, dell’album Gypsy Jazz, è al tredicesimo posto della iTunes Top 200 Tracks France Jazz Chart. Non è la prima volta che un brano tratto da Gypsy Jazz ottiene successo fuori dalla patria nativa: a novembre 2019, Happiness è stata prima in classifica in Nuova Zelanda nella iTunes Top 200 Tracks New Zeland Jazz Chart. Tempo addietro, un suo brano fu scelto per far parte della colonna sonora di una puntata della celebre serie Legends of Tomorrow (parlo de l’episodio Romeo vs Juliet, che è un pilastro narrativo della quinta stagione del telefilm). È appena uscita una pellicola che sta furoreggiando su Netflix. Si chiama Cuarentones, è una produzione messicana scritta e diretta dall’italiano Pietro Loprieno. Le musiche di Fornaci sono il punto di forza di una commedia piuttosto riuscita. Ve la consiglio, perché intrattiene con intelligenza. Su Netflix Italia la trovate con il titolo Quando arrivano i 40…. Purtroppo vi dovete sorbire i sottotitoli, non esiste una versione in lingua italiana. Io non amo i sottotitoli, ma mi sono divertito lo stesso. È una commedia sentimentale, permeata da una vena malinconica, che racconta la storia di due chef, amici/soci di un piccolo ristorante a Città del Messico, che partecipano ad una gara di cucina a Cancùn. Il più giovane dei due, César, alla soglia dei suoi quarant’anni, sarà travolto da una serie di eventi, che sconvolgeranno emotivamente questo periodo della sua vita. Cuarentones deve il suo successo alla popolarità delle star del mondo ispano-americano, quali Erick Elias, Adal Ramones e Gaby Espino. Il film è uscito nelle sale cinematografiche messicane e in altri paesi dell’America Latina il 10 marzo scorso e dal 4 maggio è sulla piattaforma Netflix in tutto il mondo. Il suo è stato un debutto fortunato: il suo nome riluceva nella top ten mondiale dei film più visti della piattaforma. Così Fornaci ha raccontato del suo lavoro per Cuarentones: “Per la prima volta mi sono trovato a realizzare una colonna sonora a distanza, con tutte le difficoltà dovute al fuso orario di sette ore tra Città del Messico e Roma. Tuttavia Il lavoro si è rivelato più semplice di quanto pensassi, perché Pietro aveva le idee chiare su ciò che voleva musicalmente. Un grande aiuto l’ho ricevuto dalla lettura della sceneggiatura, che mi è stata mandata prima che iniziassero le riprese e ciò nel nostro lavoro è quasi un privilegio, poiché molto spesso il compositore viene contattato quando il film è nella fase finale del montaggio e, di conseguenza, i tempi per la composizione e realizzazione delle musiche sono sempre molto stretti. Riflettendo e confrontandoci reciprocamente sulla via da adottare per raccontare musicalmente il film, abbiamo deciso di legare i temi alle situazioni, invece che ai personaggi come spesso accade”.
E ancora: “Ho ricevuto un primo montaggio verso la metà di luglio scorso e, con il regista, ci siamo ‘incontrati’ in varie riunioni a distanza, per il cosiddetto ‘spotting’, che, nel gergo audiovisivo, è il temine che indica l’individuazione delle scene del film in cui sarebbe stata sincronizzata la musica. Pietro è un regista al quale piacciono molto i temi accattivanti e di facile ascolto ed è per questo motivo che ne ho scritti circa una quindicina, a commento delle diverse situazioni che sono presenti nel film.
Dopo aver preparato la pre-produzione nel mio studio, ho contattato un piccolo organico di musicisti con cui lavoro di solito e con loro siamo andati a registrare al Millenium Studio di Roma, dove ho anche missato le musiche”.