Sul caro energia interventi per 19 mld. E dopo il documento di economia e finanza arriveranno nuove misure di sostegno alle imprese. Mentre la cessione dei crediti estesa anche ai bonus energetici tiene conto dell’esperienza sulle frodi. Sono queste alcune indicazioni che arrivano dalle risposte fornite dal ministro dell’economia Daniele Franco, ieri in aula al Senato a un question time sul caro energia e a uno presentato da Andrea De Bertoldi (FdI) sulla cessioni dei crediti. Per il ministero dell’economia l’aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica consentirà di valutare la necessità di ulteriori misure di sostegno alle imprese. «Il governo», ha spiegato Franco, «è consapevole dell’impatto inflazionistico legato ai prezzi di talune materie prime, incluse quelle energetiche, anche in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina» e «al fine di contenere i costi energetici è intervenuto più volte a partire dall’estate scorsa». Con l’ultimo decreto sull’ energia», ha proseguito, «l’esecutivo ha stanziato 2,7 miliardi per ridurre le accise sui carburanti e sostenere la liquidità delle imprese più colpite dall’aumento del prezzo del gas e dell’Energia elettrica». Ulteriori risorse a favore degli autotrasportatori per circa 560 milioni e quelle previste dai precedenti interventi legislativi, pari a circa 16 miliardi. Per quanto riguarda la cessione dei crediti di imposta, incalzato dall’interrogazione del senatore De Bertoldi sui crediti di imposta per sostenere il caro energia il ministro Franco ha evidenziato che: « I crediti d’imposta sono fruibili dalle imprese beneficiarie per il pagamento mediante compensazione dei tributi e dei contributi da esse dovuti; in particolare è possibile utilizzarli, tra l’altro, per il versamento delle ritenute che detti soggetti operano in qualità di sostituti d’imposta dell’Iva, delle imposte sui redditi, dell’Irap, dei contributi previdenziali e assistenziali, dei premi Inail. Oltre all’utilizzo diretto che, tenuto conto della varietà e dell’ampiezza dei versamenti compensabili, sarà presumibilmente prevalente, è stato previsto che le imprese beneficiarie possano cedere i cosiddetti crediti d’imposta. Oltre la prima cessione, si prevede la possibilità di due ulteriori cessioni in favore di istituti di credito e altri intermediari finanziari. Questa disciplina della cedibilità dei crediti risponde a due obiettivi», ha ricordato Franco, «da un lato, a garantire il pieno esercizio delle facoltà riconosciute ai contribuenti beneficiari delle agevolazioni fiscali; dall’altro, ad attuare un efficace presidio antifrode, impedendo cessioni di credito effettuate da soggetti che non abbiano diritto al credito stesso. Si ricorda infatti che, nell’ambito delle cessioni dei bonus edilizi, sono stati riscontrati significativi fenomeni di frode. Si è quindi intervenuti a salvaguardia degli interessi erariali».
Cristina Bartelli, ItaliaOggi