Giovedì 10 marzo dalle ore 18.00 presso i Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti a Milano, si inaugura la mostra dell’artista Bruno Pellegrino intitolata ‘Sguardi’ organizzata dall’Associazione Pier Lombardo con il sostegno di Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina). La mostra resterà aperta fino al 27 marzo.
Al centro dell’opera di Bruno Pellegrino volti umani, “primi piani” che si affacciano sulla tela a evocare caratteri e modi di essere, a chiedere e spesso restituire lo sguardo. La mostra milanese, curata da Jean Blanchaert, sarà composta da un centinaio di opere e pensata come un’installazione, curata dal regista Fabio Cherstich, con il coordinamento di Diletta Ferruzzi, in cui i volti appariranno come personaggi, parti di una visione immaginata e accompagnati, attraverso un lavoro di ricerca drammaturgica, da frasi, suoni e musiche.
Nel 2013 il Vittoriale di Roma ha dedicato a questo artista una grande mostra, a cura di Duccio Trombadori e Paolo Portoghesi.
“Fine intellettuale e artista stimato, continua a stupirmi. Quando al teatro si intreccia l’arte, il cinema, la musica e altro – dice Andrée Ruth Shammah, regista, responsabile della cooperativo Teatro Parenti – si moltiplicano le possibilità comunicative, si amplificano la forza, l’energia e l’impegno delle persone coinvolte in un progetto. Con la sua pittura, espressione che meritava di essere messa in scena, Bruno Pellegrino saprà affascinare il pubblico. La sua creatività, capace di rompere le regole, darà vita ad un’esperienza che, ne sono sicura, durerà nel tempo in ognuno di noi”.
“Crea figure che ci guardano con i loro occhi pieni d’acqua e di malinconia oppure asciutti e penetranti come raggi laser. I suoi personaggi – spiega Jean Blanchaert – sono sempre eleganti, hanno sciarpe rosa, cappelli turchesi e tuniche inventate dal pittore stesso. Gli sfondi rossi e verdi sembrano provenire dalla ritrattistica tedesca del ‘400 e alcuni di questi volti sono imparentati con l’uomo che cadde sulla terra di David Bowie. A volte, queste facce sono dipinte verticalmente come bandiere nazionali, altre volte invece, sono pettinate come l’ultimo dei mohicani. Nomenomen: ognuno ha il suo destino”.
“L’interesse per gli altri, intesi come individui – commenta Paolo Portoghesi – trova espressione nella straordinaria, quasi maniacale produzione di una incredibile quantità di volti che caratterizza la pittura di Bruno Pellegrino, volti solo in piccola parte di persone conosciute e più spesso di persone semplicemente immaginate”.