Raccontare il territorio e promuoverlo in tutta la sua bellezza, con il comparto enogastronomico, l’arte e l’ospitalità, offrendo in pratica dei pacchetti di turismo esperienziale con il meglio del made in Italy. Si basa su questo il Protocollo d’Intesa tra Fiera Milano e l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, Associazione che annovera tutte le categorie professionali della cucina italiana di qualità, rappresentata dagli chef stellati Carlo Cracco e Viviana Varese, illustrato ieri a Milano, alla presenza del sindaco Beppe Sala. L’obiettivo dell’accordo, dunque è quello di fare squadra “con e per” il Paese, sviluppando attività e iniziative di informazione e promozione. Come ha spiegato l’ad di Fiera Milano Luca Palermo, nella foto, non basta mettere a disposizione un elenco di ristoratori ma interagire con Fiera Milano costruendo una narrazione, portando i nostri espositori a vivere la città. Far vivere un’esperienza a 360 gradi ai buyer delle fiere, che potra’ andare anche oltre i confini di Milano, ad esempio a Torino, Verona, Bologna”. Interazione è la parola d’ordine per il successo di una manifestazione. Che sia Miart, la fiera internazionale di arte moderna, o Host e Tutto Food. Proprio in concomitanza della prossima edizione di quest’ultima, nel 2023 “Stiamo lavorando alla ‘Milano Restaurant week’ in modo che le cose coincidano” ha anticipato Palermo. “L’export italiano, che nel 2021 ha superato i livelli pre-pandemia, entro il 2023 toccherà oltre 500 miliardi, con una crescita del 24% rispetto al 2020: tutto questo è merito della qualità dei prodotti italiani. Oggi, noi siamo pronti a raccontare questa bella storia, insieme” ha concluso l’ad Palermo. Il cibo d’altra parte “è un ricordo indelebile”, interviene Viviana Varese e si lega al posto che si visita. “Questi anni sono stati simili a una guerra, speriamo che passi quello che sta accadendo in Ucraina perché preoccupa un po’ tutti. Abbiamo il nostro lavoro, siamo sognatori, siamo riusciti a stare in piedi e a rinnovarci – aggiunge la chef – . La fiera è fondamentale perché muove persone, il nostro compito e fargli vivere una esperienza e fargli avere un buon ricordo”.
“Credo non sia facile per nessuno di noi trovare spazio in mente e cuori per cose del genere, ma è necessario e giusto – ha esordito il sindaco – . Non è facile perché ci sono stati due anni di pandemia, poi questa ingiusta e sciocca guerra, è terribile. Ma quando si dice fare sistema questa è la dimostrazione, i milanesi fanno sistema. Dobbiamo non solo immaginare di tirare avanti, di cercare la continuità ma cercare di riprogettare il futuro, siamo tutti costretti a pensare a un futuro diverso”.
“Con quello che sta succedendo – è intervenuto Cracco – ci vediamo costretti a stare più vicini, all’importanza di guardare non solo fuori ma vicino, alla fiera come a una spalla importante per il nostro sistema. Ed è fondamentale perché si parla di un volano non solo per la città ma per tutti, per la tecnologia, l’attrezzatura, per l’arte. Noi dobbiamo venirne fuori da questo periodo, ed essere pronti per la ripartenza”.