Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vice Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio (nella foto, con l’a. d. Frederik Geertman), ha approvato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2021. Il progetto di bilancio 2021 verrà approvato il 10 marzo 2022.
- Moody’s ha assegnato a Banca Ifis il rating di Baa3 (investment grade) con outlook stabile grazie alla profittabilità e alla solida posizione di capitale e di liquidità della Banca.
- Per l’esercizio 2021, il Consiglio di Amministrazione propone all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,95 euro per azione, pari al doppio della cedola dell’esercizio 2020. Il pagamento è previsto nel mese di maggio 2022.
Di seguito le principali evidenze dei risultati preliminari di esercizio: 1° gennaio 2021 – 31 dicembre 2021
• Il Margine di intermediazione è in crescita del 28,8% a 602,5 milioni di euro (467,8 milioni di euro al 31.12.2020) e beneficia delle migliori performance del Settore Npl pari a 257,6 milioni di euro (+94,6 milioni di euro rispetto al 31.12.2020) e dei maggiori ricavi del Settore Commercial & Corporate Banking pari a 283,2 milioni di euro (+60,5 milioni di euro rispetto al 31.12.2020).
• I Costi operativi ammontano a 375,5 milioni di euro (+21,9% rispetto ai 308,0 milioni di euro al 31.12.2020), per maggiori costi variabili legati all’attività legale e al recupero Npl, per l’inclusione a perimetro di Farbanca ed ex Aigis Banca, per le progettualità ICT, per maggiori costi di remunerazione variabile del personale dipendente, nonché per quelli una tantum connessi al trasferimento della sede legale della controllante La Scogliera.
• L’utile netto di pertinenza della Capogruppo pari a 100,6 milioni di euro cresce a doppia cifra (+46,2%) rispetto ai 68,8 milioni di euro del 2020. Escludendo la PPA e la plusvalenza di 24,2 milioni di euro di cui beneficiava il 2020 per la cessione dell’immobile di Corso Venezia a Milano, il risultato è sestuplicato rispetto al 2020 e superiore del 10% a quello del 2019.
• Costo del credito pari a 77,2 milioni di euro (in diminuzione rispetto a 91,4 milioni di euro del 2020) che include accantonamenti addizionali per ulteriori 18 milioni di euro nel portafoglio Npl per gli effetti di lungo termine legati al Covid-19, per 12,5 milioni di euro a fronte del rischio di concentrazione e per 12,0 milioni di euro a fronte di posizioni del portafoglio commerciale con vintage elevata.
• Il CET1 al 15,44% è tra i migliori del mercato e dà stabilità alla distribuzione di dividendi.
• Solida posizione di liquidità: circa 960 milioni di euro al 31 dicembre 2021 di riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 900%).
“Nel 2021 abbiamo saputo cogliere le opportunità offerte dalla ripresa economica creando le basi per il piano Industriale 2022-24 – spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis – L’utile di pertinenza della Capogruppo si è attestato a 100,6 milioni di euro, in crescita del 46,2%, ed è superiore alla guidance che avevamo già rivisto al rialzo a novembre e stimato tra i 90 e i 100 milioni di euro. Il risultato che, calcolato al netto della PPA, è pari a 85 milioni di euro risulta in crescita del 10% rispetto al 2019 ed è stato sostenuto dalle ottime performance di tutte le business unit della Banca. I ricavi, pari a 602,5 milioni di euro raggiungono il massimo storico peraltro guidati da componenti ricorrenti”.
Il cda ha pure approvato il Piano Industriale 2022-2024
Digitalizzazione, partnership strategiche, efficienza e sostenibilità i driver di crescita della Banca per il prossimo triennio.
I principali obiettivi del piano triennale:
- Banca Ifis continuerà a focalizzarsi sui segmenti di business a più alta opportunità di crescita e redditività per rafforzare la leadership di mercato: Commercial & Corporate Banking per le PMI e Npl.
- Nel 2024 previsti 164 milioni di euro di utile netto (161 milioni di euro di utile di pertinenza della Capogruppo) e un ROE del 9%; nel triennio 2022-2024 atteso un utile netto cumulato di oltre 400 milioni di euro.
- La Banca punta a creare valore per gli azionisti con una distribuzione di dividendi di circa 200 milioni di euro cumulati nel periodo 2022-2024 corrispondente a un payout ratio attorno al 50%.
- Il CET1 è atteso al 15,1% al 2024 e sarà prudenzialmente superiore al 14% in tutto l’arco del piano.
Per sostenere una profittevole crescita, la Banca ha definito un piano industriale basato su quattro pilastri:
- Digital: 76 milioni di euro di nuovi investimenti in tecnologia digitale e un team dedicato per accelerare l’innovazione.
- Open: un modello di “Bank-as-a-platform” con l’avvio di partnership strategiche ad alto potenziale per cogliere opportunità sia nella distribuzione di prodotti di credito sia nell’acquisto e nella gestione degli Npl.
- Efficient: gestione rigorosa dei costi, automazione e ridefinizione dei processi per finanziare gli investimenti in digitalizzazione a servizio della crescita.
- Sustainable: interventi concreti per sviluppare il core business in ottica ESG e costituzione di un Social Impact Lab per promuovere progetti ad alto impatto sociale per la cultura, la salute e il territorio a favore di tutti gli stakeholder della Banca.
Le persone al centro della trasformazione: 200 nuove assunzioni di cui 150 giovani e un programma di formazione e di reskilling per rafforzare e ampliare le competenze distintive dei dipendenti.
Il commento di Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis: “Con il Piano Industriale 2022-2024 Banca Ifis conferma la propria natura di challenger bank che persegue obiettivi di generazione di valore sostenibile in settori ad alta remuneratività. La Banca arriva a questo fondamentale appuntamento forte di una dote importante, legata al trasferimento della sede legale della controllante che ne fa attestare il CET1 al 15,4%. La Banca si affaccia al contesto post Covid con ottimi fondamentali. Il piano declina una visione di lungo periodo che è propria anche dell’azionista di controllo: si persegue il rafforzamento della posizione di leadership nei settori core di operatività e l’obiettivo è avere una Banca ancora più innovativa, digitale, tecnologica, efficiente nell’industrializzazione dei processi, basata sulle competenze delle persone e sostenibile. Nel prossimo triennio, guideremo la trasformazione della Banca puntando su tali obiettivi nel segno della sostenibilità, con l’obiettivo di generare un impatto positivo e tangibile per tutti gli stakeholder. Il neocostituito Social Impact Lab sarà focalizzato sulla promozione di una società più inclusiva. Continueremo a investire sulle nostre persone anche con programmi di formazione e piani di welfare dedicati, oltre a modalità di lavoro che favoriscano il work-life balance».
Spiega Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis: “Il nuovo Piano Industriale punta a consolidare la leadership di Banca Ifis nei business a più alta opportunità di crescita e redditività: Commercial and Corporate Banking per le PMI e Npl, dove la Banca è leader assoluta nel segmento small-ticket unsecured. Nel corso del prossimo triennio diventeremo una Banca sempre più digitale, efficiente, aperta a nuove partnership, orientata alla crescita sostenibile. Questo è il significato di D.O.E.S: digital, open, efficient, sustainable. La digitalizzazione e l’innovazione sono, e continueranno a essere, driver strategici per aumentare il nostro vantaggio competitivo e ottenere una crescita a costi contenuti. Stiamo accelerando il processo di digitalizzazione del nostro servizio commerciale rivolto alle PMI: entro il 2024 puntiamo ad acquisire oltre il 40% dei nuovi clienti attraverso canali digitali, il doppio rispetto a oggi, e a concedere oltre il 90% di nuovi prestiti in meno di tre giorni, mentre nell’area Npl amplieremo l’utilizzo di robotica e sistemi di intelligenza artificiale per ottimizzare le strategie di recupero. Attraverso il modello di “Bank-as-a-platform” avvieremo partnership con attori bancari e industriali in crescita come noi al fine di mantenere la nostra base di costi flessibile e utilizzare le capacità distributive di terze parti. Aumenteremo l’efficienza riducendo i costi di gestione e ottimizzando i processi per liberare risorse e autofinanziare la trasformazione. Nel periodo di piano, a fronte di ricavi in crescita del 5% i costi operativi dovrebbero aumentare di circa il 2% annuo. Incrementeremo dell’80% l’impegno di risorse nell’IT da 42 milioni di euro del triennio precedente a 76 milioni di euro nel 2022-24 (sia spese sia investimenti)”.