Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha esaminato ed approvato ieri i risultati al 31 Dicembre 2021. Al 31 dicembre 2021 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 2.980 mln di euro, in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Escludendo la stima del contributo del portafoglio dell’operazione Hydra la crescita si attesterebbe al 5,0%. Tale dinamica è da ricondurre soprattutto alla crescita delle commissioni nette, principalmente per i maggiori proventi sulla gestione del risparmio e, in particolare, sul collocamento prodotti e alla crescita degli altri ricavi della gestione finanziaria per i maggiori utili derivanti dalla cessione dei titoli e per il maggior contributo generato dalla partnership con AXA in ambito Bancassurance. Si assiste, invece, ad un calo anno su anno del margine di interesse soprattutto per il minor contributo (circa 106 mln di euro) del portafoglio non performing derivante, in particolare, dal deconsolidamento del portafoglio dell’operazione Hydra avvenuto a fine 2020, oltre che per il calo dei rendimenti dell’attivo causato dall’andamento dei tassi di interesse e dalla ricomposizione delle esposizioni che vedono una riduzione delle componenti a vista e breve termine e una crescita della componente a medio/lungo termine. Il margine di interesse ha beneficiato, invece, del minor costo della raccolta commerciale, nonché degli effetti positivi legati all’accesso alle aste TLTRO3, per quanto parzialmente compensati dal costo dei maggiori depositi presso banche centrali. Escludendo la stima del contributo del portafoglio Hydra, su base annua si registrerebbe una crescita del 2,2% del margine di interesse. I ricavi del quarto trimestre 2021 registrano un aumento del 3,2% rispetto al trimestre precedente. In particolare, si assiste ad una crescita del margine di interesse (+3,1%), che ha beneficiato della prosecuzione delle azioni di ottimizzazione del costo della raccolta, e delle commissioni nette (+3,6%), riferibile principalmente alle commissioni sui servizi di pagamento. In riduzione rispetto al trimestre precedente gli altri ricavi della gestione finanziaria, che risentono del peggioramento del risultato da negoziazione/copertura. In crescita, invece, il contributo generato dalla partnership con AXA in ambito Bancassurance. Il margine di interesse al 31 dicembre 2021 è risultato pari a 1.222 mln di euro, in riduzione del 5,4% rispetto al 2020. La flessione è stata guidata prevalentemente (i) dal minor contributo (circa 106 mln di euro) del portafoglio non performing derivante, in particolare, dal deconsolidamento del portafoglio dell’operazione Hydra avvenuto a fine 2020, oltre che (ii) dal maggior costo della raccolta istituzionale legato alle emissioni effettuate nel secondo semestre 2020, (iii) dal minor contributo del portafoglio titoli di BMPS, anche a seguito delle vendite realizzate nel corso del 2020 e proseguite nel 2021, iv) dal contributo negativo dei derivati di copertura e v) dal calo dei rendimenti dell’attivo causato dall’andamento dei tassi di interesse e dalla ricomposizione delle esposizioni con una riduzione delle componenti a vista e breve termine e una crescita della componente a medio/lungo termine. Il margine di interesse ha beneficiato, invece, del minor costo della raccolta commerciale e degli effetti positivi, pari complessivamente a 279 mln di euro, legati all’accesso alle aste TLTRO3, per quanto parzialmente compensati dal costo, pari a 93 mln di euro circa, dei maggiori depositi presso banche centrali. Escludendo la stima del contributo del portafoglio Hydra, su base annua si registrerebbe una crescita del 2,2% del margine di interesse.Il margine di interesse del quarto 4 trimestre 2021, si pone in crescita rispetto al trimestre precedente (+3,1%) grazie soprattutto alla prosecuzione delle iniziative poste in essere dalla Capogruppo per l’ottimizzazione del costo della raccolta da clientela, al maggior contributo del portafoglio di MPS Capital Services e al minor costo dei depositi presso Banche centrali a seguito di volumi medi in flessione. Le commissioni nette al 31 dicembre 2021, pari a 1.484 mln di euro, risultano in crescita rispetto a quelle consuntivate l’anno precedente (+3,8%). L’incremento è riconducibile ai maggiori proventi sulla gestione del risparmio (+17,3%), sia per le maggiori commissioni sul collocamento prodotti, che per le maggiori commissioni di continuing che hanno beneficiato di una crescita delle masse medie gestite e del rendimento medio. Risultano, invece, in calo le commissioni da servizi bancari tradizionali per la riduzione delle commissioni su credito (-5,3%), anche a seguito della ricomposizione degli impieghi verso forme a più lunga scadenza.