Gli oceani producono l’80% dell’ossigeno che respiriamo e forniscono cibo e reddito a più di tre miliardi di persone a livello mondiale. In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, Mary Kay Inc., leader mondiale nella sostenibilità e nella responsabilità ambientale d’impresa, ha rinnovato l’impegno assunto con The Nature Conservancy a sostegno della conservazione delle preziose zone umide che proteggono le coste.
La collaborazione tra Mary Kay e The Nature Conservancy (TNC) risale al 1990. Nei decenni successivi, le due organizzazioni hanno unito le forze per promuovere la partecipazione attiva delle popolazioni indigene all’acquacoltura sostenibile in Nuova Zelanda, garantire l’accesso ad acqua dolce alle comunità del Messico, ripulire gli oceani, salvare specie e favorire l’emancipazione delle donne nelle Isole Salomone. Il progetto più recente intrapreso dall’azienda in collaborazione con TNC, avviato nel 2019, verte sulla conservazione e sulla valorizzazione delle zone umide.
“Le zone umide permettono di combattere il cambiamento climatico su tre fronti, ossia attraverso la cattura di carbonio, l’adattamento all’innalzamento del livello dei mari e l’accrescimento della resilienza a tempeste e inondazioni, il tutto sostenendo le economie locali e nazionali” ha spiegato Deborah Gibbins, direttrice operativa presso Mary Kay Inc. “Purtroppo il Texas, lo Stato ospitante la sede centrale di Mary Kay, ha perso più della metà delle proprie zone umide costiere negli ultimi 200 anni a causa della conversione di habitat, dell’eccessivo sfruttamento dei terreni da pascolo e dell’urbanizzazione. In occasione della Giornata mondiale delle zone umide, Mary Kay rinnova il proprio impegno di protezione delle zone umide per il bene delle generazioni a venire.”
“Ogni primavera, allorché centinaia di specie di uccelli intraprendono l’arduo volo dall’America Latina attraverso il Golfo del Messico fino al Sud America, le zone umide lungo la costa offrono loro un punto di sosta essenziale per riposarsi e rifocillarsi prima di proseguire il viaggio“ ha affermato Lauren Williams, direttrice del Programma per la resilienza delle aree costiere del Texas (Texas Resilient Coast Program) di The Nature Conservancy. “L’aumento della popolazione nello Stato ha fatto sì che la Costa del Golfo diventasse una zona residenziale di prima scelta non solo per gli esseri umani ma anche per la fauna selvatica. Attraverso la nostra collaborazione con Mary Kay, ci prefiggiamo di sostenere una crescita nelle aree costiere che sia sostenibile per l’economia, per l’ambiente e per le specie selvatiche che ne dipendono.”
Mary Kay e TNC lavoreranno insieme nel corso del prossimo anno ai fini della concretizzazione dei seguenti obiettivi per proteggere le zone umide:
- identificare le zone umide su cui concentrare in via prioritaria gli interventi di protezione e ripristino lungo un tratto di 27.000 chilometri della costa del Golfo del Messico;
- delineare un Piano d’azione per la conservazione e il ripristino delle aree costiere per i tre ecosistemi di carbonio blu del Texas – mangrovie, paludi salmastre e praterie di fanerogame marine – comprese le aree di mappatura in cui si prevede che le zone umide migreranno in futuro a causa del cambiamento climatico;
- valutare la fattibilità dei mercati del carbonio blu per supportare le esigenze di gestione delle zone umide del Texas nel lungo termine;
- identificare di una zona umida costiera dinamica che possa fungere da “laboratorio vivente” per permettere la condivisione di tecniche di conservazione, l’esplorazione delle compensazioni del carbonio blu e l’enfatizzazione dell’importanza di questi ecosistemi essenziali;
- sensibilizzare, instaurare collaborazioni e sviluppare capacità per il ripristino delle aree costiere del Texas per portare avanti queste iniziative in futuro.
“È importante collaborare non solo con The Nature Conservancy, ma con la natura stessa” ha aggiunto Gibbins. “Dobbiamo adattare l’ambiente urbanizzato in modo tale da accrescere la resilienza dei sistemi umani e naturali. Mary Kay crede fermamente nell’importanza di rendere il mondo un posto migliore e non c’è posto migliore da dove cominciare che casa propria.”