Un’indagine Ipsos conferma la crescita delle pratiche di corporate social responsibility fra le aziende internazionali. I consumatori apprezzano: il 55% disposto a pagare di più. Le politiche di corporate social responsibility, medicine pills cioè le scelte delle aziende in tema di responsabilità sociale e sostenibilità,funzionano. Lo racconta una ricerca Ipsos presentata la settimana scorsa durante un evento organizzato da Autogrill a Milano. L’occasione era appunto quella dei dieci anni del Rapporto di sostenibilità aziendale e nel corso del convegno sono state anche presentate quattro startup selezionate dal gruppo: The Green Watcher, Junker, Hangreen e Ortialti. Secondo l’indagine, il 43% degli intervistati sostiene che sì, la responsabilità sociale migliora la reputazione dell’impresa e quindi influenza le scelte d’acquisto. Una cifra che tocca il 64% tra chi segue più da vicino questi ambiti. A livello globale, il 55% dei consumatori è addirittura disposto a pagare di più per prodotti o servizi offerti da un’azienda impegnata in azioni di questo tipo – per l’ambiente, il luogo in cui opera, la società – una percentuale che in Italia sale al 62. L’effetto è duplice, visto che fa sentire le sue conseguenze anche internamente: il 46% delle imprese intervistate ha infatti dichiarato che le iniziative di Csr hanno migliorato il clima aziendale. Non è un caso che, crisi o non crisi, queste sceltecrescano. Anche nei mercati emergenti e tra le giovani generazioni, fra le più attente su argomenti come sprechi, energia, risorse umane. Insomma, insieme a una serie di parametri – dalla qualità del prodotto alla produttività – la responsabilità sociale è un elemento di crescita del business. Autogrill, colosso internazionale da oltre 60 mila dipendenti e5.300 punti vendita in 38 Paesi del mondo, realizza da dieci anni il suo rapporto sul tema, un documento che raccoglie tutti i progetti nel campo dell’innovazione sostenibile. Tanto che nel 2007 quelle pratiche sono rientrate in un programma di lungo periodo,Afuture, che orienta le scelte su scala internazionale. Il nuovo modello di ristorazione Autogrill fa infatti leva su aspetti comealleanza con il territorio, valorizzazione di prodotti e tradizioni locali, recupero delle buone pratiche di lavorazione artigianale e degli antichi mestieri, interpretazione sostenibile di nuovi stili alimentari. Strategie che trovano diverse concretizzazioni: dai bistrot, come quello alla stazione centrale di Milano, agli accordi con Wwf e Fao fino alle aree ristoro progettate secondo i criteri di costruzione Leed.
(Wired.it)