Nel corso dell’incontro che si è tenuto presso il Mise e al quale erano presenti i rappresentanti di Elica e i sindacati, “è stato presentato l’accordo che finalmente mette fine a una vertenza iniziata molto male”. Lo dichiarano Barbara Tibaldi, segretaria nazionale e responsabile Fiom del settore dell’elettrodomestico, e Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale. L’accordo firmato “è un risultato importantissimo per le lavoratrici e i lavoratori della Elica di Ancona e per la salute dell’industria italiana.
Solo pochi mesi fa l’azienda, in modo avventato e irricevibile, aveva dichiarato la delocalizzazione delle produzioni in Polonia con il conseguente esubero di circa 400 persone”, proseguono i sindacalisti secondo i quali “ancora una volta nella storia di questo Paese, abbiamo dimostrato che se rimaniamo compatti e lottiamo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, con gli scioperi e con le iniziative di protesta, possiamo cambiare le decisioni sbagliate e migliorare la condizione delle persone”. L’accordo, nel merito, “prevede la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, il rientro di alcune produzioni dalla Polonia (reshoring), l’utilizzo degli ammortizzatori sociali sotto forma di contratti di solidarietà nella quantità necessaria a portare avanti il piano industriale senza prevedere licenziamenti e la previsione di incentivi fino a 70.000 euro per chi volontariamente decidesse di essere messo in mobilità”.
“Ovviamente continueremo a monitorare con tavoli aziendali e ministeriali il rispetto dell’accordo e l’andamento del piano industriale, ma per oggi possiamo essere soddisfatti di aver ottenuto un risultato importante sia per le lavoratrici e i lavoratori della storica azienda italiana di cappe da cucina, sia per il rilancio della nostra industria”, concludono. “Siamo molto soddisfatti dell’esito positivo di questa vertenza e del senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, l’azienda, i sindacati e le istituzioni. Con la firma dell’accordo Elica riuscirà a garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici del piano industriale, mitigando l’impatto occupazionale e convergendo verso una scelta sostenibile di lungo periodo”. Così Giulio Cocci, nella foto, amministratore delegato di Elica, sull’accordo con i sindacati al Mise sul rilancio della società e la salvauardia dei posti di lavoro. Nello specifico, l’azienda – si legge in una nota di Elica – ha valutato positivamente la proposta dei sindacati di riportare alcune produzioni dalla Polonia in Italia, prevalentemente alto di gamma, tra cui il piano aspirante NikolaTesla, effettuando un’operazione di reshoring.
Con la riorganizzazione presentata, e in linea con il piano industriale, lo stabilimento di Mergo diventerà l’hub dei prodotti di alto di gamma, caratterizzati da elevata specializzazione e qualità della manodopera, cioè quei prodotti “Made in Italy” per i quali Elica è famosa in tutto il mondo, prosegue la nota. Le produzioni ad alto volume e a maggiore standardizzazione e automazione dei processi, saranno realizzate nello stabilimento in Polonia. Questo consentirà di focalizzare i due stabilimenti (Italia-Polonia) su specifiche produzioni, di evitare duplicazioni e di mantenere un forte presidio in Italia con circa 1.000 dipendenti nella provincia di Ancona. Grazie a tale percorso condiviso, nato durante la gestione della vertenza, il numero dei dipendenti coinvolti sarà pari a 150 e verranno raggiunti gli obiettivi di competitività che erano stati prestabiliti nel piano industriale. In particolare, l’accordo non prevede licenziamenti ma esclusivamente uscite su base volontaria e incentivate. Le eccedenze lavorative saranno gestite attraverso prepensionamenti e ricollocazioni presso altre importanti aziende del territorio. La solidità dei legami con il sistema imprenditoriale locale permetterà a Elica di garantire il riassorbimento del personale e la continuità del reddito ai dipendenti coinvolti anche grazie alla cessione gratuita dello stabilimento di Cerreto D’Esi. “Oggi si conclude positivamente una delle fasi più complesse e delicate della storia di Elica. Con questo accordo si realizza un modello industriale che consentirà all’azienda di essere competitiva in un mercato, quale quello dell’elettrodomestico, sempre più internazionale dove la concorrenza è fatta da grandi player stranieri e di salvaguardare il futuro e la stabilità del Gruppo. Inoltre, attraverso l’intervento di diversificazione industriale e i rapporti con altre imprese del territorio, verrà riassorbito gran parte del personale e sarà garantita la tenuta del sistema sociale territoriale. Questa è la dimostrazione che il valore delle aziende familiari dà una marcia in più anche per superare momenti come questo”, ha commentato Francesco Casoli, Presidente di Elica.