È stato una delle icone della canzone italiana negli anni ’50, un vero e proprio mito musicale e di costume. Canzoni come “Guarda che luna”, “Che bambola”, “Eri piccola così”, lo hanno fatto conoscere anche all’estero e reso immortale. Fred Buscaglione, nella foto, nasceva cento anni fa, nel 1921, a Torino. Ma le sue radici erano nel biellese: la sua famiglia era originaria di Graglia dove spesso la leggenda dello swing italiano si recava per le vacanze. A un secolo dalla sua nascita, proprio Biella si appresta a rendere omaggio al musicista e showman con una mostra allestita nelle sale del Museo del Territorio che aprirà il 23 novembre, il giorno del compleanno di Fred. La mostra è stata presentata a Palazzo Oropa, ed è frutto della collaborazione con l’associazione “Gli amici di Fred”. Sarà composta da immagini storiche, documenti, articoli, discografia, film, video, lettere e testimonianze: è il resoconto di tutta la vita di un grande musicista, che se ne andò troppo presto, nel febbraio del 1960, morto in un tragico incidente stradale mentre rientrava all’hotel Rivoli dopo aver trascorso la notte esibendosi in un night di via Margutta, a Roma. La tragica morte avvenuta nel pieno della sua carriera di cantante e di attore fu un evento mediatico che ebbe ampie ripercussioni nell’Italia del boom economico. Il suo ultimo film, le cui riprese erano terminate pochi giorni prima dell’incidente e che si sarebbe dovuto intitolare “A qualcuno piace Fred”, uscì nelle sale il 24 febbraio 1960 con il titolo “Noi duri” e ottenne immediatamente un enorme successo, restando in programmazione per mesi.
La mostra sarà inaugurata con la partecipazione di un rappresentante della famiglia del musicista, Ferdinando Armenzoni.