(di Tiziano Rapanà) Dicono gli scienziati: gli uomini, che mettono in dubbio la propria virilità, tendono a preferire la carne rossa. A me, per dirla con un celebre tormentone dei Trettré, me pare ‘na strunzata. Eppure questa è la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Appetite, condotto dai ricercatori dell’Università di Lethbridge, in Canada, che hanno esaminato il legame tra l’insicurezza maschile e la scelta del taglio di carne. Il team, guidato da Rhiannon MacDonnell Mesler, suggerisce che gli uomini che mangiano molto manzo, agnello e carni rosse sono associati a una probabilità maggiore di provare insicurezza sulla propria maschilità. I ricercatori pensano che la connessione sia in parte dovuta al linguaggio – a loro dire – prettamente maschile del marketing alimentare e dallo stereotipo che mangiare carne rossa aiuti a sviluppare maggiore massa muscolare. Il gruppo di ricerca ha coinvolto 287 adulti maschi provenienti da Regno Unito, Canada e Stati Uniti per valutare le percezioni della propria virilità. E pare che gli esperimenti abbiano portato ad una conclusione, che mi regala un momento di autentico divertimento. Sostengo la scienza, ma in questo caso non riesco a prenderla sul serio. La carne rossa è bene consumarla, con moderazione. Lo dicono i medici e nutrizionisti. La carne contiene ferro, calcio e potassio, vitamina D e vitamina A, quest’ultima indispensabile per proteggere la salute degli occhi, delle ossa, delle pelle oltre che per il potenziamento del sistema immunitario. Eppoi la carne rossa è così buona e si presta come ingrediente cardine della più vivace creatività in cucina. Un’esempio, su tutti, la mitica carne alla pizzaiola, una delle pietanze più note della cucina italiana. Tra le tante interpretazioni, vi riporto la versione dell’immenso Mimmo Corcione presente nel suo libro Le mie ricette preferite (Clueb). Questi gli ingredienti per 4 persone: 4 fette di carne di vitellone (belle e rosse), 500 grammi di polpa di pomodoro, quattro cucchiai d’olio d’oliva extravergine, 2 spicchi d’aglio, una manciata di origano, sale quanto basta. Così Mimmo spiega i passaggi per arrivare al santo graal del gusto: “In un padellone mettere un fondo d’olio di oliva extravergine, aggiungere i due spicchi d’aglio. Quando l’aglio è imbiondito aggiungere la polpa di pomodoro, una presina di sale e una manciata di origano. Lasciate cuocere per 5 minuti a fiamma bassa. Disponete nel padellone le fettine di carne e lasciate cuocere col coperchio per circa 10 minuti (di tanto in tanto girate la carne) sempre a fiamma bassa. Quasi a fine cottura scoperchiate, alzate leggermente la fiamma e lasciate asciugare. Servite ben caldo”. Mimmo consiglia di abbinare il secondo con un vino rosso di Casa d’Ambra di Ischia. Per me potete affidarvi al classico nebbiolo, che non delude mai.