Dopo un lungo periodo di assenza dallo stadio, Alberto Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi e primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, nonché tifosissimo del Genoa è apparso in tribuna a Marassi. Il vicino di posto non era un tifoso qualunque, Andreas Blasquez, il rappresentante del fondo 777 Partners, prossimo al closing per il passaggio societario dopo diciotto anni di presidenza di Enrico Preziosi.
La partecipazione del medico alla sfida pareggiata dai liguri per 2-2 con il Sassuolo non è passata inosservata: sono forti i sospetti che possa essere proprio Zangrillo la figura autorevole individuata dal fondo per assurgere al ruolo di presidente del club più antico d’Italia. Del resto la sua passione per i colori rossoblù è nota. Nel 2017, dopoché Silvio Berlusconi aveva concluso la sua ultratrentennale esperienza nel Milan, il medico aveva fatto pressioni affinché il Cavaliere restasse nel mondo del calcio e risollevasse le sorti della società, già oggetto di (infruttuose) trattative di vendita da parte di Preziosi.
Apparso dubbioso Silvio, fu invece tentato dall’abbracciare l’avventura Piersilvio che abita a Portofino e ha un figlio, Lorenzo Mattia, fiero tifoso del Grifone. Marina però all’epoca obiettò che Fininvest, dopo aver versato centinaia di milioni nel Milan, non avrebbe più investito nel calcio e quindi caso mai il fratello avrebbe dovuto utilizzare il proprio patrimonio personale. Non se ne fece nulla, finché Silvio -dopo aver sentito il richiamo dell’amore per il calcio- l’anno seguente rilevò il Monza, ai tempi in Lega Pro. Se in passato la mozione degli affetti non ha prodotto risultati, ora Zangrillo può in prima persona impegnarsi per riportare grande il Genoa. Certo, il passaggio di quote, che non è scontato avvenga il 22 ottobre, è il primo step.
Monica Colombo, corriere.it