L’Africa, “con oltre il 40% della popolazione al di sotto dei trent’anni, è il continente del futuro e delle opportunità”. È con queste parole che il ministro degli Esteri Luigi di Maio (nella foto) ha parlato, giorni fa, alla Conferenza ministeriale Italia-Africa, a Roma.
“L’Africa è già, oggi, un soggetto politico imprescindibile dello scenario internazionale e delle dinamiche globali. Un attore geopolitico chiave per affrontare efficacemente tutte le sfide transnazionali” ha detto di Maio. Scarsità d’approvvigionamento idrico, siccità, incendi ed eventi meteorologici estremi, sono queste le principali sfide che l’Africa deve affrontare.“Pur emettendo solo il 3% di gas serra e pur vantando uno straordinario potenziale come produttore e esportatore di energia pulita, è particolarmente vulnerabile a questi fenomeni” ha detto di Maio, specificando che “considerate le dinamiche demografiche del continente, accelerare la transizione energetica significherà garantire entro il 2030 l’accesso all’energia pulita a circa 785 milioni di persone”. I cambiamenti climatici hanno gravi ripercussioni sulla pace e sulla sicurezza così come sulla dimensione socio-economica. Secondo di Maio “l’Africa è da sempre una priorità della politica estera italiana: l’Italia guarda a Europa, Mediterraneo e Africa come a un unico “macro-continente verticale”. I fattori di interdipendenza che attraversano questo asse geopolitico, ci uniscono in un comune destino e ci chiamano a costruire assieme un futuro condiviso” ha detto di Maio, specificando l’impegno italiano in Africa per favorire pace e stabilità: “Partecipiamo, tra le altre, alle missioni di pace dell’Onu, MIinusma in Mali e Minurso nel Sahara Occidentale, nel quadro di un impegno a sostegno del peacekeeping dell’Onu che ci vede primi contributori di Caschi Blu tra i Paesi occidentali”. La prevenzione e il contrasto al terrorismo, al crimine organizzato e ai traffici illeciti, costituisce un’altra dimensione chiave del partenariato tra Italia e paesi africani, ha spiegato di Maio. “Ricordo inoltre l’impegno della Cooperazione italiana a sostegno dello sviluppo sostenibile e in risposta alle principali crisi umanitarie nel continente”. In particolare, con la Conferenza Italia-Africa che mette al centro le tematiche ambientali, di Maio ha chiarito il contributo italiano in tal senso: “Realizziamo programmi mirati a rafforzare la resilienza all’impatto climatico, ampliare il potenziale industriale, assicurare la gestione sostenibile delle risorse naturali, la lotta ai cambiamenti climatici, la prevenzione e risposta ai disastri ambientali o provocati dall’uomo” ragion per cui in futuro, nei prossimi anni “puntiamo ad aumentare le risorse destinate alla cooperazione, assicurando finanziamenti crescenti al settore ambientale e favorendo l’inserimento dei settori produttivi africani nelle filiere globali”. Negli ultimi anni, ha spiegato di Maio, “l’Italia ha rafforzato la cooperazione migratoria con i Paesi africani e si è contraddistinta, anche in sede europea, per i costanti sforzi volti a garantire una migliore e più equilibrata gestione dei flussi”. Sul fronte pandemico “l’Italia ha contribuito a mobilitare l’impegno politico e finanziario necessario per la risposta al Covid-19, attraverso l’ACT Accelerator e la Covax Facility” mentre in termini di impegno economico” abbiamo finanziato la Facility con 345 milioni di euro e doneremo 45 milioni di dosi di vaccini entro l’anno corrente”. L’Italia, ha spiegato di Maio, sostiene attivamente, in ambito Unesco, temi come “la protezione dei beni culturali e le restituzioni di beni culturali illecitamente sottratti”. Le imprese italiane svolgono un ruolo di primo piano in Africa: “Negli ultimi anni, il nostro Paese è risultato costantemente ai primi posti per volume di investimenti diretti esteri, superando i 27 miliardi di euro nel 2020”. Il ministero degli Esteri, ha spiegato di Maio, “continuerà a incentivare gli investimenti “verdi” delle aziende italiane, anche cogliendo le occasioni di cooperazione economica che emergeranno dall’attuazione dell’Area Africana di Libero Scambio e creando nuove opportunità di lavoro per i giovani africani”. Concentrandoci sui temi che saranno discussi oggi, il clima, l’ambiente, l’Italia “svolge una robusta azione di diplomazia climatica ed energetica, in sinergia con molti dei Paesi oggi presenti, per indirizzare iniziative, capacità e risorse in favore dell’Africa”.
Gli ambiti di intervento sono molteplici: transizione energetica; decarbonizzazione e neutralità climatica; tutela delle risorse naturali e del territorio; salute di oceani e foreste; sicurezza alimentare; uso della finanza “verde”, dai green bond agli “swap” del debito per il clima. “Abbiamo promosso, in particolare quest’anno in ambito G20, un dialogo franco e costruttivo per la ricerca di soluzioni condivise” ha detto il ministro italiano, chiarendo che nello specifico “la Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, adottata dai Ministri degli Esteri e dello Sviluppo del G20, segna un’ulteriore presa di coscienza internazionale e una chiamata ad agire per sconfiggere la fame, rafforzare la sostenibilità dei sistemi agro-alimentari e le loro capacità di adattamento al cambiamento climatico” soprattutto nel Continente africano. Questa conferenza, ha detto di Maio, vuole essere uno spazio di dialogo tra l’Italia e l’Europa, “il vecchio continente”, e l’Africa, “il continente dei giovani”.