La rete fa ormai parte del loro stile di vita, ma quali sono le abitudini e, soprattutto qual è il rapporto degli studenti con internet? Da una ricerca del Registro.it, l’anagrafe dei domini italiani gestita dal Cnr, gli studenti italiani sarebbero informati, curiosi e soprattutto più consapevoli. Nei mesi passati i ricercatori del Cnr hanno analizzato le attività e le abitudini dei giovani in rete attraverso una indagine dalla collaborazione con il Laboratorio di Studi Longitudinali dell’Università degli Studi di Firenze. Sono le 80 classi coinvolte e più di 1500 ragazzi nell’ambito delle attività di formazione che la Ludoteca del Registro.it svolge nelle classi di ogni ordine di scuola dal 2011. Dallo studio è emerso che già dalle scuole primarie gli studenti italiani si dicono ben consapevoli del fatto che su internet si possano trovare notizie false o artefatte (in una scala da 0 a 5, il punteggio assegnato alla propria consapevolezza sull’argomento dagli alunni delle scuole elementari è stato di 4,01, di poco inferiore a quello degli alunni delle medie, 4,65) e che dall’altra parte dello schermo c’è il rischio di incontrare persone che si celano sotto un finto profilo (3,86), attenzione che si ritrova in parte anche alle superiori, dove 4 studenti su 10 dicono di accettare richieste di amicizia solo da chi ha già contatti in comune con il loro profilo.
I ragazzi delle medie e delle superiori hanno affermato inoltre di conoscere più che bene il fenomeno del cyberbullismo (4,57 e 4,51). Con i primi che si sono detti capaci di evitare, durante la navigazione online, il fatto di trovarsi in situazioni pericolose (3,91). In crescita rispetto all’età, invece, l’approccio con l’informazione in rete: alla domanda ‘Quanto spesso, nell’ultimo mese, ti è capitato di cercare notizie e informazioni attraverso internet?’ in una scala da 0 a 3 gli studenti delle scuole elementari si sono assegnati un punteggio di 1,10, quelli delle medie di 1,88 e quelli delle superiori di 2,03. Tra i dati interessanti emersi nella rilevazione, c’è il fatto che nessuno degli alunni coinvolti, fatta eccezione per gli studenti delle elementari, chiederebbe aiuto a un insegnante per risolvere un problema online, preferendo rivolgersi ad amici, genitori o esperti. Alla domanda ‘Se ti capitasse di avere un problema su internet a chi chiederesti aiuto?’, gli studenti di medie e superiori hanno bocciato i propri docenti, lasciandoli agli ultimi posti tra le categorie proposte dal sondaggio. Più benevoli, invece, quelli delle elementari che alla stessa domanda hanno piazzato i propri insegnanti in terza posizione, davanti ad Autorità (es. polizia postale), amici ed esperti (es. informatici, psicologi).
“In 10 anni di attività la Ludoteca – spiega Anna Vaccarelli, responsabile Relazioni Esterne del Registro.it e della Ludoteca – ha incontrato oltre 14 mila studenti e coinvolto 125 scuole italiane (e non solo), sempre con lo stesso obiettivo: diffondere la cultura di internet presso le giovani generazioni. Grazie ai laboratori di quest’ultima edizione gli studenti hanno dichiarato di essere riusciti a migliorare ulteriormente la conoscenza personale dei rischi e delle opportunità della rete, con coinvolgimento e interesse”. “Queste rilevazioni hanno un valore fondamentale perché permettono di strutturare con attenzione ed efficacia i progetti di formazione digitale per i più giovani”, aggiunge Ersilia Menesini, direttrice del dipartimento Forlilpsi dell’Università degli Studi di Firenze e responsabile della ricerca condotta per la Ludoteca del Registro.it”.