Tra poco si concluderà la fase transitoria di dismissione per il Pin Inps, il codice rilasciato fino all’ottobre dell’anno scorso, il quale permette l’accesso ai servizi online dell’Istituto nazionale di previdenza. A partire dal 1° ottobre 2021, infatti, non sarà più possibile usare i Pin, ma sarà obbligatorio autenticarsi con una delle altre tre opzioni disponibili.
Opzioni per autenticarsi ai servizi online Inps
SPID (Sistema pubblico identità digitale). Per i residenti in Italia il Pin può essere richiesto se si è in possesso di un indirizzo e-mail; un numero di telefono del cellulare usato normalmente; un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente);infine, una tessera sanitaria con il codice fiscale. Il programma di Cashback introdotto dal governo Conte II ha dato una spinta alla diffusione dello Spid, necessario per ottenere gli sconti promessi dallo Stato. Nei primi cinque mesi del 2021 sono state richieste 5,6 milioni di identità digitali, contro le 1,57 milioni di un anno prima. A questo hanno contribuito anche altre misure di sostegno come i Bonus vacanze e babysitter.
CIE (Carta d’Identità elettronica). Si può richiedere attraverso il proprio Comune di residenza e per utilizzarlo è necessario avere uno smartphone.
CNS (Carta nazionale dei Servizi). Questa carta viene emessa dall’Agenzia delle Entrate in tutta l’Italia. Ai nuovi nati viene spedita in automatico dopo che è stato attribuito il codice fiscale da parte dei Comuni o di un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. “Per poterla utilizzare come Carta Nazionale dei Servizi (CNS) è necessario recarsi presso un ufficio della Regione nella quale si risiede”, dice l’Inps, “dove verrà rilasciata una busta con il Personal Identification Number (PIN) per il suo utilizzo come CNS”.