Il Deep Tech, le nuove tecnologie, come frontiera dell’innovazione più avanzata su cui scommettere per intervenire sulle sfide poste da ambiente, salute, cambiamento climatico, infrastrutture e salvaguardia del benessere. Questo il tema di #DoveAndiamoDomani, il ciclo di appuntamenti web inaugurato ieri per scoprire le nuove frontiere dell’innovazione assieme a scienziati, accademici, mondo dell’impresa e istituzioni. Gli incontri sono organizzati da Enea Tech, Fondazione di diritto privato vigilata dal Mise la cui missione è investire in tecnologie innovative di interesse strategico nazionale e di scala globale, attraverso il Fondo per il trasferimento tecnologico istituito presso il Ministero, con una dotazione di 500 milioni di euro; un’organizzazione snella e indipendente costruita sul modello delle grandi agenzie federali statunitensi (Darpa, Barda) e di nuove agenzie EU (EIC). Per garantire velocità nel trasferimento tecnologico oltre che flessibilità di intervento per la crescita e la capacità competitiva del Paese.
Nuovi materiali, aerospazio, crescita esponenziale della capacità di calcolo, super wifi, intelligenza artificiale, cyber security sono state al centro delle riflessioni e spiegazioni che hanno animato il dibattito utile a far conoscere ad esperti e grande pubblico cosa sia il deep tech, che impatti origina e come si debba investire per stimolare e sostenere una ricerca capace di generare innovazioni radicali. “La missione principale di Enea Tech è quella di investire in tecnologie strategiche, garantendo flessibilità e rapidità nel processo di trasferimento tecnologico – ha dichiarato la presidente Anna Tampieri – il nostro obiettivo è quello di rafforzare l’attrattività italiana, liberando il potenziale inespresso e creando una forte sinergia tra il settore pubblico e quello privato. A metà febbraio abbiamo aperto la prima call e in due mesi abbiamo ricevuto oltre 700 progettualità di livello davvero interessante. L’Italia è oggi chiamata a colmare il gap tecnologico in molti settori e, grazie ad Enea Tech, il nostro ecosistema dell’innovazione avrà finalmente un riferimento stabile”.
“Deep Technology – ha aggiunto – indica che la frontiera dell’innovazione si è spostata avanti e sta già muovendo enormi flussi di risorse. Scienziati, aziende, ricercatori e governi sono alla ricerca di applicazioni dirompenti, orientando l’innovazione verso le sfide più complesse del nostro tempo, come mitigare gli effetti del cambiamento climatico, sfamare 8 miliardi di persone o mantenere in salute una popolazione in costante invecchiamento”. Le Deep Technology infatti non si limitano al digitale, ma includono temi come materiali avanzati, intelligenza artificiale (AI), biotecnologie, blockchain, droni e robotica, fotonica, elettronica e calcolo quantistico. Queste tecnologie avranno un grande impatto sulla società e genereranno un enorme valore economico, ma richiedono un lungo tempo di gestazione prima di raggiungere la maturità e avere applicazioni di mercato, quindi è fondamentale giocare d’anticipo. Inoltre, necessitano di grandi capitali sia per il loro sviluppo che per la loro diffusione e occorre quindi creare un ecosistema che includa player del mondo pubblico e privato.