Indossare una doppia mascherina può rappresentare una protezione più efficace contro Covid-19, non tanto per l’aumentata capacità di filtrazione, quanto per la diminuzione di eventuali spazi vuoti o aree di scarsa aderenza. A rivelarlo è uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association Internal Medicine da parte degli scienziati dell’University of North Carolina Health Care, che hanno valutato la filtrazione e l’aderenza di diverse tipologie e combinazioni di dispositivi di protezione. “Le mascherine chirurgiche – spiega Emily Sickbert-Bennett dell’University of North Carolina – sono progettate per avere un ottimo potenziale di filtrazione in base al loro materiale, ma non si adattano in modo perfetto al volto di ogni individuo”. Il team ha testato l’efficienza di filtrazione di una vasta gamma di dispositivi di protezione, combinando anche le diverse soluzioni. Gli scienziati hanno riempito una camera di tre metri quadrati con aerosol innocui e valutato la capacità delle diverse coperture di impedire il passaggio delle sostanze misurando la concentrazione di particelle che entravano nello spazio respiratorio sotto la maschera. “Abbiamo simulato anche una serie di movimenti per verificare l’esposizione media quotidiana – continua Phillip Clapp, collega e coautore di Sickbert-Bennett – abbiamo chiesto ai partecipanti di piegarsi, di parlare e di ruotare il collo in varie direzioni. In questo modo abbiamo rappresentato una serie di situazioni paragonabili alla realtà”. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, l’efficienza di filtrazione di una maschera differisce da persona a persona, a causa della vestibilità, che influenza la capacità del dispositivo di proteggere le vie aeree del soggetto. Una mascherina chirurgica, sostengono gli autori, è efficace al 40-60 per cento nell’impedire a particelle di dimensioni simili a quelle del nuovo coronavirus di penetrare all’interno dell’area di respirazione, mentre le soluzioni di stoffa raggiungono un’efficacia del 40 per cento. Gli esperti hanno calcolato che la maschera in tessuto abbinata a una chirurgica può risultare in un efficacia migliorata del 20 per cento, che deriva proprio dalla migliore vestibilità e dalla riduzione degli spazi vuoti tra il dispositivo di protezione e il viso. “Indossare due maschere poco aderenti non aumenta tuttavia il livello di protezione – conclude Sickbert-Bennett – i dati attuali supportano l’utilizzo delle mascherine per prevenire la diffusione di Covid-19, e il nostro lavoro dimostra che il risultato più efficace si ottiene indossando maschere il più possibile aderenti al volto”.