“Italgas ha posto l’innovazione al centro dei propri piani di sviluppo sin dal novembre 2016, da quando è tornata in Borsa. In questo percorso la leva della trasformazione digitale ha coinvolto tutta l’azienda. In primis, le reti: abbiamo valutato di renderle completamente digitali. Un network digitale trasmette dati, riceve informazioni ed è in grado di essere controllato e gestito da remoto. Non siamo ancora pienamente arrivati a questo traguardo ma ci siamo molto vicini. E questo perché abbiamo sostituito tutti i vecchi contatori con gli smart meter e tutti i dispositivi presenti sulla rete – di qui alla metà del prossimo anno – saranno digitali. Siamo a buon punto”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, nella foto, nel corso dell’evento ‘Open innovation: Università e impresa per dare futuro alle idee’. “Stiamo raccogliendo miliardi di dati e stiamo provando a interpretarli per gestire in maniera completamente diversa la rete. Nel prossimo anno – ha aggiunto – potremo dire che saremo l’unica utility al mondo ad avere una rete completamente digitale. Ma le infrastrutture da sole non sono sufficienti. Non si può dire di aver operato una vera trasformazione digitale se accanto alle infrastrutture non si rivedono i processi. Rivederli consiste nel trasformare soprattutto quelli ‘core’ in processi digitali. E poi – ha spiegato l’Ad – c’è l’ultimo tassello da aggiungere, sicuramente il più importante, che riguarda le persone e il loro sviluppo di competenze digitali, per metterle nelle condizioni di governare le nuove tecnologie. Solo con la convergenza di tutti questi elementi, un network potrà dirsi veramente digitale. Per questa trasformazione a 360°, abbiamo allocato circa due miliardi, di cui più della metà è stata già spesa e termineremo questo grandissimo investimento nel 2022”, ha concluso. E ancora: “L’Italia sul piano delle reti è assolutamente all’avanguardia. Ha iniziato più di 20 anni fa la distribuzione elettrica con la sostituzione dei vecchi contatori con quelli intelligenti, facendo compiere al Paese un balzo in avanti con pochi eguali. Per motivi fisici e tecnici, legati alla mancanza di tecnologie adatte, l’infrastruttura del gas è arrivata a questo traguardo più tardi. Ma oggi le tecnologie ci sono e, in questo senso, credo che l’Italia con la trasformazione delle sue reti, elettriche e del gas, sia assolutamente un riferimento in Europa e nel mondo. Da questo punto di vista, dunque, siamo molto ben posizionati.”.