Il cinema Azzurro Scipioni, sala d’essai che da quasi quarant’anni è riferimento culturale per il quartiere Prati (esiste dal 1982) chiude i battenti e, salvo sorprese dell’ultim’ora, entro metà marzo non dovrebbe esistere più. Creato con passione da un cinefilo, grande intellettuale, regista, sceneggiatore e montatore come Silvano Agosti. Non c’è romano che non sia passato per le sue salette dove ha proiettato i massimi autori del cinema e anche tante opere di nicchia: da ‘La dolce dita’ di Fellini a ‘Il posto delle fragole’ di Bergman, passando per Bresson, Visconti, Bunuel, Tarkowskij e Chaplin, ma anche autori di nicchia come i sovietici Sergei Parajanov e Dodo Abashidze di ‘La leggenda della fortezza di Suram’.
Al numero 82 di via degli Scipioni le insegne del cinema Azzurro Scipioni stanno per spegnersi per sempre, nonostante le seimila firme raccolte tra i sostenitori per impedire che ciò accada. Per Silvano Agosti, che si arrende non senza aver combattuto e cercato nell’amministrazione capitolina un aiuto (col Luca Bergamo sembra si fosse raggiunto un accordo prima che lasciasse la giunta Raggi), è giunta l’ora di dire addio alla sua creatura. Motivo ufficiale: impossibile sostenere le spese di affitto e le bollette.