Il 16% degli italiani è ancora contrario alla vaccinazione, anche se il dato si è ridotto, ed è alta la percentuale, il 44%, di coloro che ritengono che la campagna di vaccinazione potrà farci tornare alla normalità non prima della fine del 2021. È quanto emerge dalla rilevazione condotta da Swg nella settimana dal 22 al 28 febbraio.
Lo scorso novembre i contrari alla vaccinazione in Italia erano il 37%. Tra i contrari, in base al campione preso in esame da Swg, il 23% è residente nell’area del nord-est, e il 20% ha un età compresa tra i 35 e i 44 anni. Tra i diversi tipi di vaccino contro il Covid-19 presenti sul mercato quelli che rassicurano di più gli italiani sono Pfizer e Moderna, rispettivamente con il 68% e il 66% dei favorevoli a vaccinarsi. Si rileva qualche perplessità in più per i
vaccini non ancora approvati, come quello italiano, ReiThera (58%), e quello di Johnson & Johnson (53%). La resistenze a vaccinarsi aumenta al 28% per il prodotto di AstraZeneca.
Rimangono diffusi i dubbi invece nei confronti del vaccino russo e, soprattutto, per quello cinese. Sul traguardo di riaprire le attività produttive e commerciali in sicurezza grazie a una buona percentuale della popolazione vaccinata il 44% del campione ritiene che questo non potrà avvenire prima della fine del 2021. Per il 25% l’obiettivo potrà essere raggiunto entro l’autunno, mentre per il 14% entro l’estate.