L’esercizio 2020 si è chiuso con un utile di €274,9 milioni (+1%) migliorando ulteriormente gli eccellenti risultati dello scorso anno e mostrando una crescita in tutte le principali voci di bilancio, pienamente in linea con gli obiettivi del piano triennale, sia in termini di sviluppo, sia di diversificazione e sostenibilità dei ricavi.
L’analisi dei profitti nella componente ricorrente (€158,8 milioni, +6,9%) conferma la solidità della crescita grazie all’efficacia delle numerose iniziative per la diversificazione dell’offerta prodotti e dei servizi, oltre alla consueta efficienza gestionale capace di contenere la base costi. Il risultato netto sconta peraltro alcune poste straordinarie di natura non-operativa, legate ad accantonamenti e innalzamento dell’aliquota fiscale, che ne hanno impatto l’aumento complessivo.
L’elemento centrale della crescita è rappresentato dall’espansione delle masse (€74,5 miliardi, +8%) in virtù della forza e qualità del suo modello di servizio che – in un contesto senza precedenti per lo scoppio della pandemia da Covid-19 – ha risposto con efficacia alle accresciute esigenze di consulenza sul patrimonio finanziario e non-finanziario della clientela, tanto più nel segmento private.
Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si segnala quanto segue. Il margine di intermediazione è aumentato a €617,6 milioni (+6,9%) grazie all’incremento del margine finanziario (€109,6 milioni, +24,3%) e delle commissioni ricorrenti (€366,3 milioni, +7,0%) mentre il contribuito delle commissioni variabili (€141,8 milioni, -3,8%) è leggermente sceso dai massimi dello scorso anno.
Il margine d’interesse si è attestato a €89,6 milioni (+21,1%). Il risultato ha beneficiato dell’espansione degli attivi fruttiferi (€12,2 milioni, +12%) nel suo complesso, della tenuta della redditività del portafoglio titoli finanziari (81bps, -1bps) e di un ulteriore miglioramento dell’efficienza nella gestione della liquidità disponibile anche in virtù dell’opportuno impiego dello strumento del tiering. L’utile netto del quarto trimestre del 2020 è stato pari a €79,1 milioni (+4%) in leggera crescita rispetto al risultato dello scorso anno nonostante il minor contributo delle commissioni variabili (€41,3 milioni, -19%) e un significativo innalzamento del carico fiscale (+4,2 p.p.).
Il risultato rappresenta uno dei migliori trimestri nella storia della banca ed è stato sostenuto da una netta accelerazione delle voci di ricavo ricorrente e in particolare dal margine d’interesse e dalle commissioni di gestione (€178,6 milioni, +5,5%), quest’ultime a sua volta spinte dalla crescita delle soluzioni gestite.
I costi operativi sono scesi a €63,3 milioni, mostrando un calo in valore assoluto rispetto ai €64,5 milioni dello scorso trimestre per il venir meno di costi straordinari legati all’integrazione delle nuove società acquisite.
Nel trimestre si sono inoltre registrati infine alcuni recuperi di valore (€1,7 milioni contro le svalutazioni per €3,1 milioni nel quarto trimestre 2019) nella valutazione del portafoglio titoli finanziari per il migliorato contesto dei mercati finanziari. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Un risultato molto solido di cui siamo orgogliosi per l’impegno e la determinazione che esprime e di questo desidero ringraziare tutti i nostri banker e colleghi. In un anno così complesso caratterizzato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica siamo stati in grado di stare ancor più vicini ai clienti e proteggere al meglio i patrimoni come si evince dai picchi di masse, flussi di raccolta e risparmi sotto advisory evoluta. Nonostante gli oneri straordinari ed aliquota fiscale più elevata, ci lasciamo alle spalle il miglior anno nella storia della banca e ci presenteremo agli azionisti in assemblea con una proposta di dividendo importante, confermando un modello di business basato su crescita sostenibile e creazione di valore per i nostri azionisti.
Siamo entrati nell’ultimo anno di piano triennale convinti di rispettare i target prefissati ed in molti casi di superarli, forti della costante crescita nella diversificazione dei ricavi e nella forza della leva operativa, con asset in crescita e costi sotto controllo. A prescindere dalle incognite dalla pandemia, l’attenzione che ci giunge da tanti professionisti interessati a valorizzare le proprie competenze nel private e nel wealth management e la forte domanda di consulenza dalla clientela, ci fanno guardare con ottimismo al 2021”