Lockdown e calo del turismo pesano sui conti di Burberry che, nei tre mesi al 26 dicembre 2020, ha registrato ricavi a 688 milioni di sterline (circa 773 milioni di euro), in calo del 4% sull’anno precedente. Nel periodo, le vendite comparabili sono risultate in calo del 9%, contro il -8% previsto dagli analisti, come riporta Bloomberg. A livello geografico, la regione Emeia ha registrato una flessione del 37%, le americhe dell’8%, mentre l’Asia Pacific ha riportato un incremento dell’11% grazie a una forte crescita nella Cina continentale e in Corea.
In ogni caso, in mattinata le azioni del brand inglese stanno toccando rialzi oltre il 5% premiate dal fatto che, secondo gli analisti di Morgan Stanley, Burberry abbia aumentato le vendite full-price nell’ottica di elevare così la propria immagine.
Infatti, nel Q3 le vendite full-price sono aumentate in high single-digit, con quelle della pelletteria e dell’outerwear che sono cresciute in low teens (e quindi entro il 15%), mentre quelle nel digital hanno registrato un +50 per cento. A livello geografico, le vendite full-price sono state particolarmente forti nei mercati in ripresa, quali americhe, Cina Continentale e Corea, dove si sono registrati rialzi double-digit. Infatti, “per rafforzare ulteriormente il nostro brand – si legge nella nota – abbiamo implementato una riduzione del markdown a livello di periodo e di prodotto come pianificato”.
Come spiegato in una nota dal CEO Marco Gobbetti, “nonostante l’ambiente sfidante esterno, abbiamo fatto progressi nel trimestre e abbiamo visto un forte incremento nelle vendite full-price, in quanto le nostre collezioni e la nostra comunicazione ha catturato l’attenzione tanto di una nuova e più giovane clientela che di quella storica”.
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