RadiciGroup prosegue nel suo impegno per far fronte all’emergenza sanitaria effettuando un investimento per l’acquisizione di una nuova linea di produzione di meltblown, materiale utilizzato per la produzione di mascherine protettive e altri dispositivi di protezione individuale. L’investimento è pari a 15 milioni di euro, mentre il nuovo impianto, in corso di installazione, è estremamente sofisticato, tecnologicamente avanzato e di notevoli dimensioni. Il macchinario si trova all’interno di Tessiture Pietro Radici, società del gruppo con sede a Gandino (Bergamo), dove sono stati anche effettuati lavori di adeguamento degli spazi. «Grazie a questa nuova linea, installata in Val Seriana, tra le zone più colpite dalla pandemia – aggiunge Enrico Buriani, Ceo di Tessiture Pietro Radici – la società diventerà uno dei pochi produttori europei in grado di offrire sia il non tessuto con tecnologia spunbond, già consolidata da anni presso le Tessiture Pietro Radici e utilizzato nelle mascherine come parte esterna e a contatto con il viso, sia di meltblown, che rappresenta il vero e proprio elemento filtrante e protettivo di tutti i tipi di mascherine, da quelle chirurgiche a quelle di protezione individuale, tipo FFP2 e FFP3″. Come ordine di grandezza, in termini di capacità, il nuovo impianto sarà in grado di produrre circa 120 tonnellate/mese di non tessuto meltblown, con cui è possibile realizzare circa 170 milioni di mascherine chirurgiche. I lavori di installazione del macchinario termineranno a gennaio, mese a partire dal quale l’impianto entrerà in funzione a ciclo continuo, 7 giorni su 7.