Dopo i 270 milioni di investimenti fatti lo scorso anno da ArcelorMittal Italia (nella foto, l’a. d. Lucia Morselli), quest’anno la società di cui è partner paritetico Invitalia prevede di investire 310 milioni di euro. Nel 2022 i milioni investiti saranno 412, 433 nel 2023, 427 nel 2024 e 300 milioni nel 2025. Tra i principali investimenti che ArcelorMittal Italia e Invitalia metteranno in cantiere quest’anno, c’è l’avvio del rifacimento del grande altoforno 5, il più grande d’Europa, spento dal 2015 sotto la gestione dei commissari straordinari. Per l’altoforno 5,il piano industriale prevede il completamento di tutte le specifiche tecniche e la progettazione dell’intervento con i fornitori principali. Ci sarà anche l’assegnazione degli ordini. Saranno poi effettuati più di 50 interventi di manutenzione straordinaria negli stabilimenti principali del gruppo per il miglioramento dell’affidabilità tecnica degli impianti. Annunciato anche un piano di investimenti integrato, dall’acciaieria alla latta, per il raggiungimento delle migliori performance qualitative e realizzare così gli obiettivi commerciali che ci si è prefissati. Il piano industriale contempla anche la sostituzione della gru del quarto sporgente portuale, semicrollata dopo la tragedia di luglio 2019 quando a causa di una tromba d’aria morì un gruista. Il quarto sporgente è quello dove avviene lo sbarco delle materie prime. La sostituzione della gru serve al siderurgico di Taranto per riportare alla normalità l’approvvigionamento via mare delle materie prime necessarie alla produzione. Approvvigionamento che nei mesi scorsi ha utilizzato in alternativa al quarto sporgente il molo polisettoriale del porto di Taranto ed una banchina del porto di Brindisi.
Saranno anche sostituite 3 delle 4 macchine bivalenti del parco minerali. Sono le macchine che scaricano e prelevano le materie prime a seconda che arrivino dallo sbarco o che debbano essere indirizzate alla produzione. Le 3 macchine sono giunte ormai a fine vita tecnica. Per il nuovo forno elettrico il progetto è stato già avviato ma dovrà essere sottoposto al ministero dell’Ambiente perché serve una nuova Autorizzazione integrata ambientale.