La stretta del Covid ha nettamente ridimensionato i visitatori del Castello Aragonese di Taranto, ma nel 2020 l’antica fortezza della Marina Militare che domina il canale navigabile, è stata egualmente protagonista di alcuni eventi e ora si prepara ad essere tra i punti di forza della candidatura di Taranto a capitale italiana della cultura per il 2022. La relativa scelta da parte del ministero dei Beni culturali avverrà nei prossimi giorni e Taranto, insieme ai comuni della Grecìa Salentina (Notte della Taranta), è nella rosa delle 10 città finaliste. Lo scorso anno, intanto, il Castello Aragonese ha chiuso con un bilancio di 26.263 visitatori, di cui 15.827 dal resto d’Italia e 1.617 stranieri. Nel 2019, invece, erano stati 138.357 di cui 49.312 provenienti da Taranto e provincia, 68.284 dal resto d’Italia e ben 20.991 stranieri. Una flessione complessiva – afferma la Marina Militare – di oltre l’80% rispetto al consuntivo del 2019, che fu il quarto anno di presenze record consecutivo a partire dal 2016, con un aumento annuale compreso tra il 5% e il 15%. Tra questi la Marina cita l’approdo della nave scuola Amerigo Vespucci ad agosto e il transito dal canale navigabile della portaerei Cavour e della portareomobili Giuseppe Garibaldi. Per l’ammiraglio Salvatore Vitiello, comandante di Marina Sud, “il Castello è un monumento che il personale della Marina Militare cura con dedizione, entusiasmo e con molta attenzione sotto la guida del suo curatore, l’ammiraglio Francesco Ricci”. “Lo considero l’Agorà di questa bella città di mare – prosegue Vitiello – e nonostante un anno incredibile come quello appena trascorso, ci ha fatto emozionare e gioire molte volte. Per tale ragione, può essere considerato senza dubbio – conclude – il simbolo e il faro della ripresa e ci può dare forza, energia e coraggio per continuare nella nostre battaglie quotidiane come quella attuale contro il Covid 19”.Il Castello Aragonese è noto anche come Castel Sant’Angelo ed il suo primo nucleo è molto antico: risale all’anno 1000. Quando i Bizantini pensarono di costruire questa fortificazione per proteggersi dagli attacchi dei Saraceni che provenivano dal mare. Nel 1486 Ferdinando II d’Aragona fece ampliare la costruzione e la modificò in modo tale che divenisse idonea per ospitare i cannoni.