“Prorogare a dicembre 2024 il superbonus, il bonus facciate, l’ecobonus e il bonus casa nella Legge di Bilancio 2021. Le attuali scadenze temporali rischiano di vanificare un processo virtuoso avviato dal Governo che necessita di un periodo adeguato per affermarsi e per produrre i risultati auspicati”. A chiederlo all’esecutivo sono le associazioni italiane che rappresentano il comparto italiano dell’involucro edilizio (serramenti, facciate continue e schermature solari) ribadendo il loro convinto “sostegno al Governo per aver introdotto una misura straordinariamente innovativa come il superbonus del 110%, grazie al quale potrà essere riqualificato il patrimonio immobiliare italiano e spingere l’affermazione dei prodotti, dei sistemi e delle installazioni di qualità nel mercato delle costruzioni”. “Purtroppo però – spiegano le associazioni – a causa dell’emergenza Covid 19 il superbonus rischia un avvio lento e tormentato, mentre ecobonus, bonus facciate e bonus casa rischiano una rapida frenata. Basti pensare come l’emergenza sanitaria stia rallentando e frenando i processi decisionali dei condomini e delle famiglie. Programmare da subito un arco temporale ampio per la fruibilità dei bonus edilizi, supportato da una quota di risorse del Recovery Fund, significherebbe – sottolineano le associazioni – fornire certezze e programmazione strategica a tutte le attività e la concreta affermazione degli intenti del Governo in termini di green economy”.
“Per questo – è scritto in una nota – confidiamo nella sensibilità finora manifestata dall’esecutivo su questi temi così importanti per lo sviluppo del Paese, per la tenuta del sistema industriale del settore delle costruzioni e per un futuro ambientale sostenibile da consegnare alle nuove generazioni. Il superbonus del 110%, insieme al bonus facciate del 90%, all’ecobonus (50-65%) e al bonus casa (50%) sono un combinato virtuoso imprescindibile che rappresenta una lungimirante peculiarità italiana in grado di tradurre in fatti concreti il principio della green economy e la strategia di contenimento del global warming attraverso una massiccia riqualificazione energetica di un patrimonio immobiliare in grande quota antico ed energivoro”.