L’epidemia da coronavirus accelera, si è in fase acuta, aumentano i ricoveri. C’è un progressivo peggioramento dell’epidemia di Sars-CoV-2 segnalato da undici settimane che si riflette in un aggravio di lavoro sui servizi sanitari territoriali. E per la prima volta si segnalano elementi di criticità elevata relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese. E’ l’allerta che arriva dalla cabina di regia del ministero della Salute – Istituto superiore di sanità riferito al monitoraggio della fase 2 e con dati relativi alla settimana dal 5 all’11 ottobre, con aggiornamento a martedì 13. Per la cabina di regia, che ha anticipato a ieri il report che di solito diffonde al venerdì (non è chiaro se ciò per ragioni tecniche o perché situazione estremamente grave, ndr), si assiste a una “accelerazione nella evoluzione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero di casi”. inoltre ci sono “evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/Province autonome, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese”. Si rende quindi “necessaria una rapida analisi del rischio sub-regionale per il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con la circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre. Dalla cabina di regia un appello alla popolazione: “rispettare con coscienza e precisione tutte le norme di precauzione previste (in particolare il distanziamento fisico e l’uso corretto e appropriato delle mascherine) ed evitare quanto più possibile situazioni che possano favorire la trasmissione quali aggregazioni spontanee e programmate”, tanto in luoghi pubblici che privati, “per evitare un ulteriore peggioramento che potrebbe richiedere restrizioni territorialmente diffuse”. Nel dettaglio, ministero e Iss ribadiscono che la trasmissione locale del virus, diffusa su tutto il territorio nazionale, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti soprattutto segnalati in ambito domiciliare/familiare. Rimane fondamentale mantenere un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento ormai chiaro e più rapido della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali lavaggio delle mani, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico. Sono indicati in lieve aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito intra-scolastico. Pertanto “rimane essenziale mantenere l’attenzione sulle misure già introdotte per prevenire trasmissione intra-scolastica come la rilevazione della temperatura giornaliera e le procedure per la gestione di casi sospetti sintomatici in ambito scolastico”. Viene poi sottolineato che il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosità e l’isolamento “restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione che devono essere assolutamente perseguiti”. L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di trasmissione evidenzia la criticità nell’impegno dei servizi territoriali (Dipartimenti di Prevenzione) per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati. È ritenuto quindi “importante il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto e anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la “app” Immuni, nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari”. Dalla cabina di regia un nuovo viene ribadita “l’importanza dell’uso appropriato degli strumenti diagnostici e di screening, nel contesto di una valutazione del rischio epidemiologico, e della corretta esecuzione delle procedure di isolamento e quarantena quando indicate”. E ovviamente “si ribadisce la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalle autorità sanitarie sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso”. Sebbene infatti i servizi territoriali siano riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus, viene ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale che in molti casi compromette la tempestiva gestione dei contatti oltre che non assicurare le attività non-collegate a questa emergenza.
Appare dunque evidente, stando al report, che la situazione descritta mostra “importanti segnali di allerta legati a un aumento della trasmissione”, e con il profilarsi una nuova fase epidemiologica anche “un aggravio del lavoro dei servizi territoriali che potrebbe riflettersi in breve tempo in un sovraccarico dei servizi assistenziali”. Di qui il rinnovato appello alla popolazione di prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in tutti i casi di mancato rispetto delle misure raccomandate. Pertanto si invita a rispettare tutte le norme comportamentali previste di prevenzione della trasmissione di Sars-CoV-2, e “in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili”. Un invito della cabina di regia ministero-Iss anche allele Regioni e alla Province autonome perché, in raccordo con il dicastero della Salute, realizzino una “rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale”, e “valutare il tempestivo innalzamento delle misure di contenimento e mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo” fornite appunto nel recentissimo documento Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale.