La maggiore vulnerabilità degli uomini a Covid-19 potrebbe dipendere dal drastico calo del testosterone causato dalla malattia e dal conseguente indebolimento del sistema immunitario. Lo suggeriscono in un articolo pubblicato sulla rivista The Aging Male gli esperti dell’Università di Mersin (Turchia), che hanno analizzato i livelli dell’ormone sessuale in 232 uomini ricoverati in ospedale dopo essere risultati positivi all’infezione. “I due terzi degli uomini asintomatici – sostiene Selahittin Çayan, urologo presso l’Università di Mersin – sembra manifestare un calo del desiderio sessuale. Il 51 per cento dei pazienti ricoverati aveva sviluppato una condizione chiamata ipogonadismo, per cui l’organismo non produce abbastanza testosterone”. Il team suggerisce che esista una correlazione diretta tra una sintomatologia acuta e livelli di testosterone più bassi. “Oltre ad essere fondamentale nello sviluppo degli organi sessuali e nella crescita muscolare – spiegano gli autori – il testosterone contribuisce alla regolazione delle risposte immunitarie”. I partecipanti sono stati suddivisi in base alla gravità dei sintomi, tra pazienti in terapia intensiva, asintomatici e soggetti che richiedevano cure ospedaliere standard. “I livelli di testosterone prima dell’infezione erano disponibili solo per 24 pazienti – afferma Çayan – ma il valore risulta diminuito in media di un terzo. Il livello medio di testosterone totale era significativamente più basso nel gruppo in terapia intensiva rispetto ai soggetti che non manifestavano sintomi”. Il ricercatore sottolinea che il testosterone, associato al sistema immunitario degli organi respiratori, potrebbe essere la ragione per cui gli uomini sembrano più soggetti a sperimentare le conseguenze più gravi di COVID-19. L’urologo specifica inoltre che uno dei limiti del lavoro di ricerca era l’assenza di un gruppo di controllo di pazienti non infetti. I risultati del gruppo di ricerca sembrano confermare uno studio condotto a maggio dagli esperti del Centro medico universitario di Amburgo-Eppendorf in Germania, che hanno analizzato 45 pazienti COVID-19 in terapia intensiva, 35 dei quali erano uomini. Secondo gli esami degli ormoni, nel 68 percento dei pazienti i livelli di testosterone erano bassi. “Raccomandiamo un’analisi del testosterone al momento del ricovero – suggerisce Çayan – la terapia sostitutiva con testosterone (TRT) potrebbe rappresentare una valida opzione di trattamento. Saranno necessari ulteriori studi, ma crediamo che questa possa essere la chiave”.