Il produttore svedese spinge perché la cordata di case automobilistiche offra i 4 miliardi di dollari richiesti per HERE. Anche Baidu potrebbe affiancarle, help per sfruttare il potenziale in Cina e mappare il colosso asiatico
Nokia Oyj spinge perché l’asta che ha indetto per cedere le proprie mappe incoroni come vincitori una cordata di case automobilistiche tedesche, rx che si compone di Audi, Bmw e Daimler. Il produttore finlandese di sistemi per le comunicazioni, che ha recentemente riorganizzato pesantemente la sua struttura vendendo i telefonini a Microsoft e poi acquistando Alcatel Lucent per focalizzarsi sulle reti mobili, avrebbe espresso la preferenza per una simile soluzione anche se restano le differenze di prezzo.
La notizia viene da Bloomberg, che cita persone a conoscenza del dossier: Nokia starebbe cercando di metter pressione alle case auto in modo che queste offrano quanto basta per cedere HERE, anche se non vuole lasciare il tavolo con altri possibili acquirenti. Audi, Bmw e Daimler, che sono ovviamente clienti chiave per quel tipo di tecnologia e che per primi hanno approcciato l’azienda finlandese per cercare di intavolare una trattativa, sono però restii a mettere sul piatto i 4 miliardi di dollari che Nokia pretente per la sua unità.
La settimana è calda, visto che a giorni dovrebbero arrivare le offerte definitive. Come accennato, le case auto sono interessate perché HERE fornisce circa l’80% delle macchine in Nord America ed Europa con le sue mappe; i fondi di private equity, in primis Apax Partners, hanno preso parte al match, ma si sarebbero defilati proprio per la preferenza espressa da Nokia verso la cordata a quattro ruote. Anche Baidu, che in un primo momento si è affiancato ad Apax e a Uber, potrebbe ora passare dalla parte dei costruttori tedeschi e mettere sul piatto la sua potenza di fuoco in Cina (dove è il motore di ricerca principe) con la prospettiva di mappare il Paese asiatico.
La decisione ultima spetta ovviamente a Nokia, che ha in atto una profonda riorganizzazione. Per il ceo, Rajeev Suri, resta ancora in piedi la possibilità di non vendere le mappe. La valutazione sui 4 miliardi denota però una importante perdita di valore: nel 2008 la compagnia spese 8,1 miliardi per acquistare il provider di mappe Navteq Corp. I cinesi di Tencent Holdings, NavInfo Co. e il fondo svedese EQT Partners, come quelli Usa Hellman & Friedman, Silver Lake Management e Thoma Bravo, sono stati accostati per interesse a HERE. Anche Microsoft ha preso in considerazione l’acquisto di una quota di minoranza.
(La Repubblica)