Fca contiene l’impatto del Covid-19 nel secondo triemstre con una perdita netta di 1,048 miliardi, una perdita netta adjusted di 1,039 miliardi un Ebit adjusted negativo per 900 milioni di euro. Il Nord America chiude in positivo. I ricavi calano del 56% a 11,707 miliardi. Il Free cash flow industriale è negativo per 4,9 miliardi. La liquidità disponibile di 17,5 miliardi di euro a fine giugno esclude la quota inutilizzata, pari a 4,5 miliardi di euro, della linea di credito Intesa Sanpaolo. Le consegne globali complessive, pari a 424.000 unità, sono risultate in calo del 63% per la sospensione della produzione e la caduta della domanda conseguenti alla pandemia. Il riavvio in sicurezza e con successo delle attività produttive nella seconda metà di maggio e le azioni di controllo dei costi hanno portato il Nord America in positivo, con un Ebit adjusted di 39 milioni di euro. Negli Stati Uniti, la domanda è stata superiore alle aspettative, con Fca che ha migliorato la quota del mercato retail nel trimestre. Inoltre, Dodge è diventato il primo marchio americano ad aver raggiunto il primo posto assoluto nell’indagine annuale sulla qualità J.D. Power Initial Quality Study.
In Latam, per la prima volta Fca è al primo posto in termini di vendite e quota di mercato, che si è attestata al 15,9% per il trimestre. Questo risultato è stato trainato dal mercato brasiliano dove Fca si è posizionata al primo posto, con una quota del 19,8%, grazie alla forte domanda per i pickup e i Suv del Gruppo. A fine giugno è avvenuto il lancio commerciale del nuovo Fiat Strada che sta registrando una domanda sostenuta.
In Emea, gli stabilimenti produttivi sono progressivamente ritornati operativi durante il trimestre. Mentre il mercato continua il recupero, il Gruppo si è concentrato sul lancio dei veicoli elettrificati Made in Europe: le Jeep Renegade e Compass “4xe” Phev, iniziandone la produzione nel trimestre e la nuova Fiat 500 totalmente elettrica che sarà prodotta a partire dal terzo trimestre.