Prysmian (nella foto, l’a. d. Valerio Battista) ha chiuso con un utile di 76 milioni (-60,4%) e ricavi pari a 4,985 miliardi (-11,8%) un semestre che, “in particolare nel secondo trimestre, è stato impattato dalla pandemia Covid-19”, si legge in una nota della società. L’ebitda è stato invece di 407 milioni (-17,3%). L’indebitamento finanziario netto è sceso a 2,516 miliardi al 30 giugno 2020 (2,819 miliardi alla stessa data del 2019; 2,140 miliardi al 31 dicembre scorso). Il free cash flow dei 12 mesi giugno 2019-giugno 2020 è stata di 519 milioni, in deciso miglioramento rispetto a 433 milioni dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019. Il portafoglio ordini ha raggiunto la cifra record di 3,84 miliardi, dopo l’acquisizione di circa il 50% di German Corridors. Alla luce di questi dati, Prysmian rivede le guidance per l’intero 2020 con ebitda adjusted atteso tra 800 e 850 milioni e una generazione di cassa tra i 200 e i 300 milioni.