(di Tiziano Rapanà) I libri non sono spazzatura. Chi li getta nel cassonetto compie un peccato mortale. Un libro non si butta, vale più dell’oro. Pertanto applausi all’amministrazione comunale di Taranto. Nel capoluogo jonico si è congegnata una raccolta speciale, sul modello della differenziata, per salvare dai rifiuti i libri usati. Il progetto ha un brutto nome, “Un libro per sempre – ricollocazione e riuso di libri usati e donati”, ma ha un bel fine: salvare la cultura. Complimenti all’assessore all’ambiente Annalisa Adamo, ideatrice dell’iniziativa. Secondo l’assessore, “Un libro per sempre” punta “sulla ciclicità della raccolta di libri, scegliendo una giornata bimestrale da pubblicizzare adeguatamente, coinvolgendo associazioni, scuole, parrocchie e chiunque sia disposto a collaborare”. Per motivi pratici la raccolta dei libri avverrà insieme alla classica differenziata gestita da Amiu, l’azienda di nettezza urbana. Ma i libri, assicura l’assessore, “non saranno considerati mai dei rifiuti. Per la raccolta si utilizzeranno “grandi ceste e/o scaffali, posizionati al riparo di gazebo identificati da striscioni colorati”. I colori indicheranno la raccolta delle varie tipologie di libri: saggi, narrativa, poesia, libri scolastici, fumetti. I libri saranno successivamente suddivisi in sottocategorie: biografie/autobiografie/diari, romanzo storico/rosa/noir/fantasy, racconti/novelle, fiabe/favole, cucina/hobby/viaggi. Inutile dilungarsi e aggiungere parole diverse alle meritate lodi sperticate. L’iniziativa merita attenzione e simpatia, i libri sono un tesoro inestimabile e Taranto ce lo ricorda. Viva i libri!