È online, sul sito internet di Terna, (nella foto l’a. d. Stefano Donnarumma), la sezione dedicata al progetto di alimentazione elettrica della linea ferroviaria in Val d’Isarco. La pagina, accessibile attraverso il link: www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/terna-incontra-val-isarco, mette a disposizione dei cittadini le cartografie progettuali con le soluzioni localizzative frutto del percorso di progettazione partecipata intrapreso da Terna e Provincia Autonoma di Bolzano con tutti i soggetti coinvolti. Per eventuali comunicazioni, inoltre, è sempre attivo l’indirizzo mail: info.isarco@terna.it.
Il progetto, ottimizzato sulla base delle indicazioni emerse nell’ambito del tavolo tecnico di concertazione e dei “Terna Incontra” di luglio e ottobre 2019, è stato presentato da Terna al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano ed ai Sindaci dei Comuni interessati dall’opera, lo scorso 22 maggio in videoconferenza.
In tale occasione, sono state condivise le fasce di fattibilità con alcune varianti alternative che saranno ora sottoposte a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dagli uffici tecnici della Provincia Autonoma di Bolzano. Tale procedimento prevede la pubblicazione dei documenti tecnici presentati; questo consentirà alle amministrazioni comunali e ai cittadini, anche in questa fase, di presentare eventuali ulteriori osservazioni. Conclusa la VAS Provinciale, Terna elaborerà i tracciati definitivi; l’opera sarà poi sottoposta ad autorizzazione unica presso il Ministero dello Sviluppo Economico e a Valutazione di Impatto Ambientale presso il Ministero dell‘Ambiente.
L’intervento, come previsto dal Protocollo di Intesa siglato da Terna, RFI e la Provincia Autonoma di Bolzano il 18 giugno 2018, ha l’obiettivo di consentire l’alimentazione elettrica della direttrice ferroviaria lungo l’asse del Brennero (BBT) e permetterà, a valle della realizzazione delle due nuove dorsali 220/132 kV, un’ampia razionalizzazione delle linee elettriche presenti in Val d’Isarco; è prevista infatti la demolizione di circa 260 km di elettrodotti esistenti a 132 kV e oltre 900 sostegni elettrici.