Grande attenzione alla gestione del budget familiare per gli italiani nella fase post lockdown, che si dichiarano pronti a ridurre o addirittura a rinunciare alle spese destinate al tempo libero e allo svago. Per salvaguardare i risparmi della propria famiglia il 21% degli italiani ridimensionerebbe il budget destinato a viaggi e vacanze, mentre il 20% quello relativo a ristoranti e consumi fuori casa. E’ quanto emerge dalla nona uscita dell’Osservatorio “The World After Lockdown” di Nomisma e CRIF realizzato su un campione di 1.000 italiani responsabili degli acquisti (18-65 anni) analizza l’impatto del lockdown sulle vite dei cittadini. Poco più di un terzo degli italiani, pensando alla situazione finanziaria della propria famiglia tra 6 mesi, si sente in ansia tanto che per più del 60% degli intervistati è molto importante poter monitorare le proprie entrate e uscite e capire quanto si sta risparmiando e spendendo. Inoltre, per più del 50% in questo momento è importante la pianificazione delle spese e la definizione di obiettivi di risparmio. Italiani dunque orientati nelpost lockdown a stringere la cinghia anche sull’acquisto di abbigliamento e scarpe (14%) e, dove possibile, di cibo e spesa alimentare (6%). Ci sono però alcuni ambiti – spierga l’osservatorio Nomisma/Crif, dove le famiglie non sono disposte a scendere a compromessi: è il caso della baby-sitter e dell’educazione dei figli (rispettivamente l’1% e il 2% delle famiglie ridurrà queste voci di spesa). Rispetto agli acquisti programmati da tempo è il settore tech a risentirne particolarmente: 1 italiano su 4 rimanderà l’acquisto – precedentemente programmato – di PC, smartphone e tablet, seguito dal 21% che sposterà a data da destinarsi l’acquisto di grandi elettrodomestici come frigorifero, lavatrice, lavasciuga, forno. Anche arredamento e mobili, seguiti dalle auto, rientrano tra le categorie principali di beni il cui l’acquisto può essere rinviato (per il 20% degli intervistati). Uno dei punti di attenzione per le famiglie è rappresentato dalla gestione dei finanziamenti in corso: dalla ricerca Nomisma /Crif emerge che il 6% delle famiglie con un mutuo prima casa in corso ha richiesto la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti mentre un altro 15% pensa che lo farà nei prossimi mesi. Relativamente a coloro che hanno invece dei prestiti in corso, a cui tipicamente sono collegati importi delle rate più contenuti, il 4% dichiara di aver già richiesto la sospensione delle rate mentre il 21% non esclude di richiederla nei prossimi mesi. Il lockdown ha inoltre determinato per il 6% degli italiani la decisione di rinunciare alla richiesta di un finanziamento mentre il 9% dichiara di aver solo deciso di rimandare tale richiesta di qualche mese. Il 3% degli intervistati, invece, ha deciso di procedere comunque con la stipula di un prestito come programmato. Emerge, infine, un 10% di italiani che post lockdown ha valutato di chiedere un nuovo finanziamento che non aveva pianificato in precedenza. L’indagine realizzata da Nomisma e CRIF ha considerato anche l’orientamento delle famiglie a richiedere specifici finanziamenti: nel dettaglio, il 24% sta già pensando di richiedere l’accesso ai vantaggi legati all’Ecobonus 2020 per gli interventi di efficientamento energetico di case e palazzi mentre il 12% è orientato verso il Sismabonus 2020per gli interventi di messa in sicurezza antisismica. Chi deciderà di ricorrere a un finanziamento per sostenere l’acquisto di beni e servizi pensa di farlo principalmente per spese impreviste causate dell’emergenza sanitaria (30%), spese mediche o dentistiche (29%), manutenzione/ristrutturazione casa (26%), esigenze di maggiore liquidità (26%), l’acquisto di un’auto (17%).