Il Consiglio di Amministrazione di TIM , riunitosi oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 31 marzo 2020. Prosegue il percorso di miglioramento nella generazione di cassa e nella riduzione del debito per effetto sia della gestione ordinaria sia di quella straordinaria, grazie alla progressiva realizzazione delle iniziative strategiche avviate nel 2019. Tale miglioramento è anche il frutto di una razionalizzazione del portafoglio prodotti e di maggior disciplina nei processi commerciali che comportano una flessione dei ricavi nel breve termine, ma un importante incremento nella generazione di cassa e, soprattutto, nella soddisfazione dei clienti, significativamente migliorata nel 2020.Nel contesto dell’emergenza sanitaria, la Società ha adottato misure di massima prudenza per tutelare la salute dei propri dipendenti e partner e ha costantemente assicurato la piena operatività e continuità nell’erogazione dei servizi, portando avanti senza soluzione di continuità piani e programmi, ove necessario riadattati in funzione del nuovo scenario. TIM ha inoltre incrementato capacità e copertura delle proprie reti, garantendo la continuità dei servizi anche a fronte dell’incremento di traffico registrato a causa del lockdown (fino a un massimo dell’80% nella telefonia fissa, del 30-40% nel mobile e di 11 volte nelle applicazioni video per smartworking) e ha supportato i propri clienti e le proprie comunità in Italia e Brasile con iniziative rivolte a famiglie, imprese, protezione civile, scuole, ospedali e carceri.
I risultati finanziari risentono degli effetti della chiusura dei negozi sulle vendite di prodotti, e del ridotto traffico roaming da e verso l’estero. A fronte di una flessione nel breve termine, sono tuttavia prevedibili impatti positivi nel medio-lungo termine, a seguito della forte accelerazione nell’adozione di servizi digitali e connettività che sembrano avviare il Paese a chiudere il gap nella penetrazione dell’ultra broad band fisso rispetto al resto d’Europa, nonché ad invertire il trend di sostituzione fisso-mobile. In questo contesto il l Governo ha annunciato un Piano scuola, voucher e “aree grigie” del valore di 2,7 miliardi di euro a sostegno della domanda di banda larga e dello sviluppo di infrastrutture per le scuole, le imprese e le comunità in aree dove la velocità di connessione può aumentare. L’operating free cash flow ha raggiunto 788 milioni di euro, +14% rispetto al primo trimestre 2019, grazie alla continua riduzione dei costi e all’ottimizzazione della gestione del capitale circolante. L’equity free cash flow si è attestato a 466milioni di euro, +31% YoY. Conseguentemente l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo si è ridotto di oltre 923 milioni di euro da fine 2019, attestandosi a 26,7 miliardi di euro, ovvero 21,7 miliardi di euro su base after lease.Significativi progressi sono stati registrati nell’implementazione delle iniziative strategiche:
- Network-sharing partnership con INWIT e Vodafone Italia: finalizzato il merger di INWIT con Vodafone Towers il 31 marzo e incrementato il flottante attraverso un “ABB” (Accelerated Book Building) che ha portato la quota paritetica di TIM e Vodafone in INWIT dal 37,5% al 33,2%. Il contributo complessivo alla riduzione del debito di TIM è di circa 650 milioni di euro, considerando il dividendo straordinario (0,2 miliardi di euro) e il collocamento del 4,3% di INWIT (0,4 miliardi di euro), oltre al dividendo ordinario che sarà incassato il 20 maggio. TIM ha inoltre concesso ad Ardian Infrastructure un periodo di negoziazione in esclusiva per l’acquisizione di una quota di minoranza nella holding che deterrà la partecipazione di TIM in INWIT e che rimarrà in pieno controllo di TIM.
– Rete in fibra: prosegue la negoziazione con KKR per la cessione di una quota di minoranza della rete secondaria, dal cabinet agli edifici. Il piano prevede di arrivare ad un’offerta vincolante a valle della due diligence in corso.
– Partnership per i servizi Cloud: la partnership con Google Cloud è operativa e nel primo trimestre si sono chiuse le prime trattative per l’offerta di servizi congiunti alle imprese italiane. TIM e Google hanno inoltre lanciato, in partnership con Banca Intesa, una suite di servizi cloud per agevolare l’operatività delle piccole e medie imprese nel periodo di lockdown.
– TIMVISION: nel primo trimestre è stata ulteriormente ampliata l’offerta di contenuti di TIMVISION grazie alla partnership per la distribuzione in esclusiva in Italia di Disney+, che ha già registrato un consistente numero di sottoscrizioni.
– In Brasile proseguono le trattative per l’acquisizione del business mobile di Oi da parte di TIM Brasil e Telefonica. È stata inoltre avviata un’iniziativa per l’accelerazione dello sviluppo della rete in fibra, che prevede di aprire il capitale di TIM Live, a seguito della sua societarizzazione, ad un partner strategico. Nel primo trimestre 2020 i ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,7 miliardi di euro (-6,6% YoY), mentre i ricavi totali si sono attestati a 4,0 miliardi di euro (-8,4% YoY), impattati dalla riduzione dell’affluenza nei negozi durante il lockdown. In Italia, nel mobile si è ridotta ulteriormente rispetto al trimestre precedente la Mobile Number Portability del settore, beneficiando della crescente razionalità nel mercato e, per il mese di marzo, dei minori volumi di scambio determinati dal lockdown. La crescente consapevolezza dell’importanza di accedere al web attraverso reti di qualità, ha portato TIM ad avere un saldo MNP positivo nel mese di marzo per la prima volta negli ultimi due anni, nonostante una persistente competizione nel segmento di mercato più sensibile al prezzo.
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,5 milioni a fine marzo, in flessione dell’1,2% rispetto al trimestre precedente a seguito dell’impatto del lockdown sulle attivazioni lorde, che ha di converso beneficiato il tasso di disconnessione (churn 5,3%, -0,2 punti percentuale rispetto al quarto trimestre 2019), con un ulteriore miglioramento registrato successivamente anche nel mese di aprile. Nel fisso la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga ha registrato un’ulteriore crescita rispetto al trimestre precedente: 119.000 incrementi netti (+105.000 nel trimestre precedente). Anche nel primo trimestre 2020 non sono stati introdotti incrementi di prezzo. Il numero totale di linee fibra, Retail e Wholesale, ha raggiunto i 7,3 milioni di unità, registrando un incremento del 22% YoY e del 5% rispetto al trimestre precedente. Nel segmento Business è proseguita la crescita dei ricavi ICT, a conferma e consolidamento della leadership di TIM nel segmento sia in termini di offerta, sia di presenza sul mercato. Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dello 0,6% YoY, beneficiando della continua migrazione dei clienti da rame a fibra (240.000 acquisizioni nette rispetto a 233.000 nel quarto trimestre 2019). In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 1,6% YoY, nonostante i primi effetti della crisi sanitaria e le avverse dinamiche macroeconomiche.
L’EBITDA organico di Gruppo è stato di 1,8 miliardi di euro, (-7,5% YoY), grazie al risparmio di costi che ha in parte compensato la riduzione dei ricavi. Il margine sui ricavi infatti è aumentato di 0,5 punti percentuali YoY, attestandosi al 44,6% nel trimestre. L’EBITDA della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro (-11,1% YoY), mentre l’EBITDA di TIM Brasil è cresciuto dell’8,1% YoY.L’EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,5 miliardi di euro (-8,5% YoY su base organica).A livello di Gruppo gli investimenti del primo trimestre si sono attestati a 599 milioni di euro, in aumento del 2,2% YoY, al netto dell’effetto cambio, a seguito di una maggiore concentrazione nel primo trimestre degli investimenti nelle infrastrutture IT e di rete in Brasile rispetto allo scorso anno (+39,1% YoY), che si attenuerà nei trimestri successivi, e di un rallentamento degli investimenti in Italia ( -8,6% YoY).Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 560 milioni di euro (+239% YoY), beneficiando della riduzione di ammortamenti, oneri finanziari e tasse, oltre alla plusvalenza netta contabilizzata a seguito della fusione di INWIT con Vodafone pari 441 milioni di euro.