Ecobonus e sismabonus con aliquota che raggiunge il 110%. E’ quanto prevede il Decreto Rilancio per dare “una boccata d’ossigeno al settore dell’edilizia”
n superbonus per ristrutturare casa a costo zero. E’ anche questo uno degli importanti punti del Decreto Rilancio. “Tutti quanti potranno ristrutturare – ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – per dare una boccata d’ossigeno al mondo dell’edilizia alle loro abitazioni, per renderle più green. Non si spenderà un soldo per queste ristrutturazioni”.
Il decreto Rilancio, nello specifico, prevede un aumento per l’ecobonus e il sismabonus, con un’aliquota che raggiunge il 110%. A chi deciderà di effettuare lavori di miglioramento energetico e di riduzione del rischio sismico sulla prima casa, sarà restituita la spesa completa in cinque quote di pari importo, più un bonus aggiuntivo. Per poter detrarre le spese di ristrutturazione, però, sarà necessario un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o, qualora questo non fosse possibile, il raggiungimento della classe energetica più alta.
A certificarlo dovrà essere la presentazione dell’Ape, attestato di prestazione energetica. Chi effettua i lavori può anche decidere di cedere il suo credito alle banche o all’impresa che realizza i lavori: in questo caso il credito viene ceduto, ma lo sconto avviene direttamente in fattura.
L’articolo 128 del Decreto Rilancio sottolinea che gli incentivi sono previsti per “efficientemento energetico, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici”. La detrazione è valida per lavori effettuati tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. Rientrano nella detrazione al 100% anche “interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali”. Il bonus è valido per lavori non superiori ai 60mila euro.
Rientrano nel super bonus gli interventi sulle parti comuni degli edifici per sostituzione impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione: in questo caso l’ammontare non può andare oltre i 30mila euro, con lo stesso principio di moltiplicazione.
La detrazione è valida anche per gli interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti per il riscaldamento a pompa di calore: in questo caso la spesa massima è di 30mila euro. Nel caso di installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la detrazione varrà sempre per il 110%: la spesa massima è di 48mila euro. Per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici negli edifici, invece, la detrazione varrà al 110% se abbinata ad altri interventi previsti dall’ecobonus.
“Una rivoluzione per l’economia e per l’ambiente”, come l’ha definita il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, alla quale potranno accedere condomini e proprietari di singole unità immobiliari. La detrazione non è valida per seconde case.
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