Federalberghi traccia un quadro a tinte fosche, per la Puglia, prevedendo 10,3 milioni di presenze in meno con un decremento del fatturato di circa 300 milioni di euro. Una perdita che, parametra sul 2019, è del 68 per cento. Si tratta di stime che Federalberghi definisce “catastrofiche”. Dopo la prima contrazione di febbraio per gli stranieri (-25,3%), a marzo, fanno notare gli albergatori pugliesi, è arrivato il tracollo delle presenze con un -96,3% di stranieri e un -89,4% di italiani. Ad aprile il mercato si è completamente bloccato con un -92,8% in totale. Nello stesso mese sono andati persi 3,2 mila posti di lavoro stagionali con un -77,8%. “L’impatto del Covid-19 sul sistema dell’ospitalità pugliese è stato devastante – commenta Francesco Caizzi , presidente della Federalberghi pugliese –. I dati del nostro Centro studi, elaborati con riferimento al 2018, ci fanno rabbrividire. Il tracollo di marzo, con il 96,3 per cento in meno per gli stranieri e il meno 89,4 per cento per gli italiani, e la definitiva disfatta di aprile che fa segnare un meno 92,8 per cento in totale, hanno provocato la perdita di circa 3,2 mila posti di lavoro stagionali. Per i mesi estivi sono a rischio circa 7mila posti di lavoro temporaneo e, una volta finita la cassa integrazione, avremo forti problematiche anche sui contratti a tempo indeterminato. Tutto questo – prosegue Caizzi – comporterà nel 2020 la perdita di oltre 10,3 milioni di presenze, con un calo di fatturato del settore ricettivo pari a quasi 300 milioni di euro, come se oltre 13mila persone non percepissero lo stipendio per un anno.