Al via i primi 50 milioni di euro alle imprese per gli aiuti previsti per combattere la crisi da coronavirus. Il bando, disciplinato dall’ordinanza n. 4/2020 del Commissario straordinario per l’attuazione delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza Covid, sostiene le aziende che riconvertono o aumentano la produzione per incrementare la disponibilità sul mercato di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale (occhiali protettivi, mascherine, tute, ecc.).
Per accedere al bando, è previsto un sistema «a sportello», con documentazione semplificata a supporto. Alla domanda deve essere accompagnata una relazione a firma di un ingegnere che attesti i contenuti del progetto e la sua cantierabilità.
La domanda. Per poter partecipare al bando, le imprese devono utilizzare la procedura telematica disponibile sul sito di Invitalia e già attiva. L’impresa richiedente deve inserire nella domanda i dati anagrafici del richiedente, inclusi gli estremi del conto corrente dedicato, sul quale verranno erogate le agevolazioni. Deve contenere la dichiarazione del legale rappresentante in merito ai dati necessari per la richiesta e le informazioni idonee all’antimafia.
Nel sistema devono essere inseriti: la descrizione del soggetto proponente, il piano degli investimenti e le previsioni di copertura dei costi, con indicazione delle modalità di apporto dei mezzi propri o dei finanziamenti di terzi, la relazione tecnica asseverata da parte di un tecnico abilitato iscritto all’albo professionale, attestante la capacità produttiva giornaliera dell’impresa ante e post investimento richiesto. Questa deve evidenziare anche la funzionalità, la pertinenza e la congruità del programma d’investimento e delle spese ad esso riferite rispetto agli obiettivi produttivi del programma, nonché le caratteristiche tecniche dei prodotti da realizzare, incluso l’eventuale possesso di certificazioni di prodotto.
La relazione deve esplicitare gli eventuali necessari adempimenti autorizzativi e la relativa tempistica di ottenimento al fine di attestare la cantierabilità del programma.
La domanda deve contenere l’impegno alla messa a disposizione dei dispositivi prodotti in favore del Commissario straordinario al fine della relativa acquisizione, ai valori di mercato correnti al 31 dicembre 2019, sulla base dei fabbisogni riscontrati da commissario e su sua richiesta, sentito il Dipartimento della Protezione Civile.
L’acquisizione può avvenire anche per il tramite dell’Agenzia ai sensi dell’articolo 122 del decreto-legge e include la consegna dei dispositivi ad opera dell’impresa beneficiaria. Sono necessari gli ultimi due bilanci di esercizio approvati per poter partecipare al bando.
La valutazione. Le agevolazioni sono concesse mediante una procedura valutativa a sportello, in base all’ordine cronologico di presentazione.
L’ente preposto controlla la sussistenza delle condizioni per la concessione delle agevolazioni. Verifica la completezza e la regolarità della documentazione presentata, valuta l’ammissibilità delle spese esposte nel progetto e determina l’importo delle agevolazioni concedibili. Accerta anche la validità tecnico-economica e finanziaria del programma.
Le agevolazioni sono concesse da Invitalia in seguito ad un provvedimento di ammissione che dovrà essere sottoscritto per accettazione dalla beneficiaria entro cinque giorni dalla relativa notifica.
La concessione delle agevolazioni non può oltrepassare il 31 dicembre 2020.
L’erogazione avviene sui conto corrente in due quote, la prima delle quali, pari al 60% delle agevolazioni, è concessa a seguito dell’accettazione.
La seconda quota a saldo è erogata a seguito del completamento del programma di investimenti così come determinata dall’ultimo titolo di spesa inerente al programma agevolato.
La richiesta dell’erogazione a saldo dovrà essere presentata all’Agenzia entro 30 giorni dal completamento del programma, unitamente ai titoli di spesa relativi agli investimenti realizzati, alla documentazione attestante l’avvenuto integrale pagamenti dei predetti titoli e all’ulteriore documentazione che verrà richiesta e indicata comunque sul sito dell’agenzia. In seguito all’erogazione della quota a saldo, l’impresa beneficiaria potrà presentare la richiesta di erogazione della quota di contributo riferita al capitale circolante. A conclusione del programma, l’impresa dovrà presentare apposita dichiarazione di entrata in produzione degli investimenti agevolati e della messa a disposizione del Commissario dei dispositivi.
Il supporto alla liquidità delle imprese. Il bando prevede la concessione di un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, rimborsabile in sette anni.
Gli incentivi saranno erogati sull’investimento e il capitale circolante. La massima agevolazione conseguibile (in termini di ESL) è 800 mila euro. Sono agevolabili anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda, ma dopo la pubblicazione del dl «Cura Italia (17 marzo 2020). Il mutuo agevolato può trasformarsi in fondo perduto in funzione della velocità di intervento: 100% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 15 giorni, 50% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 30 giorni, 25% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 60 giorni.
Il finanziamento agevolato deve essere restituito dal soggetto beneficiario senza interessi a decorrere dalla data dell’ultima erogazione, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, in un periodo della durata massima di 8 anni, incluso un anno di preammortamento.
Il finanziamento non è assistito da particolari forme di garanzia. I soggetti beneficiari devono garantire la copertura finanziaria del programma di investimento ammesso alle agevolazioni, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno, in una forma, ma priva di qualsiasi tipo di sostegno pubblico, in misura almeno pari al 25% delle spese ammissibili complessive. Le agevolazioni non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche concesse a qualsiasi titolo per le medesime spese.
Roberto Lenzi, ItaliaOggi Sette