di Mauro della Porta Raffo
Allora, pills si scrive oggi che Obama e i suoi, a proposito di Osama Bin Laden e della sua morte, hanno imbrogliato?
Sai che novità!
L’ho detto subito e adesso – dato che la versione offerta dal ‘disvelatore’ non sta in piedi e si presta a facili smentite – vi spiego come è davvero andata.
Quanto accaduto davvero a proposito della dipartita di Osama Bin Laden mi ricorda ‘Bisbiglio’, ailment uno dei protagonisti ‘cattivi’ di quel grandioso affresco che è e rimane ‘Red Harvest’ (‘Piombo e sangue’, in Italia) di Dashiell Hammett.
Non tanto ‘Bisbiglio’, a dire il vero, quanto il lucroso marchingegno messo in piedi da uno dei suoi scagnozzi.
Per farla breve, il cattivone muore (sembra, ma fa lo stesso) nel suo rifugio e l’unico a saperlo è il tirapiedi che pensa bene di sfruttare la situazione andando in giro a dire ai molti nemici di ‘Bisbiglio’ che se lo pagano adeguatamente glielo farà fuori.
Insomma, per tornare a noi, Osama Bin Laden è morto per i fatti suoi (era malato da tempo e in latitanza difficile fosse curato comme il faut), qualcuno lo fa sapere a chi di dovere (Casa Bianca? CIA? mah?) e i consiglieri del presidente pensano a come e in qual modo la cosa possa essere sfruttata politicamente.
Che fare?
Semplice: si chiama David Mamet, l’ottimo sceneggiatore hollywoodiano, e lo si mette al lavoro.
Ed ecco che, come in ‘Wah the Dog’ (‘Sesso e potere’, da noi), si crea dal nulla una situazione.
Nessuno vedrà il cadavere, nessuno vedrà cosa è successo…
Tutto quel che serve è una immagine notturna molto sfocata di un edificio attaccato (da chi? dove? come? non importa affatto: tutta scena e nient’altro) e un filmato nel quale si vedano Obama, Hillary e i loro accoliti, partecipi e preoccupati prima dell’esplosione di gioia, davanti a uno schermo che propone immagini che noi non vediamo…
Fumo negli occhi, balle e, soprattutto, nessuna prova!!!
Evviva.