“Sostanziale stabilità nella lettura della stampa di qualità nel 2019: in Italia 3 persone su 4 scelgono ogni mese un contenuto professionale e certificato su carta o digitale replica”, osserva il Presidente Ernesto Mauri in merito ai dati Audipress 2019/III, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione. Si tratta di un pubblico di quasi 40 milioni di individui, un pubblico che conosce la frammentazione e il policentrismo dell’informazione ma che conferma anche – con le proprie dimensioni e con l’estensione capillare sul territorio nazionale – il bisogno diffuso di strumenti verificati e attendibili. Secondo i nuovi dati Audipress 2019/III, ogni giorno il 30% circa degli italiani (15.759.000 lettori) sceglie almeno uno dei principali quotidiani per accedere all’informazione, generando un volume che supera i 23,7 milioni di letture al giorno. Ogni settimana sono quasi 22 milioni le letture delle più importanti testate settimanali (per 12.862.000 lettori), mentre ogni mese quasi 20 milioni di letture soddisfano la pluralità di interessi di 11.686.000 lettori delle maggiori testate mensili italiane.
“Ogni giorno quasi 16 milioni di lettori leggono un quotidiano di carta o digitale (in media più di 23,5 milioni di letture); ogni settimana quasi 13 milioni di lettori consultano un settimanale (per una media di quasi 22 milioni di letture); ogni mese quasi 12 milioni di lettori si informano tramite il loro mensile (più di 19,5 milioni di letture). In totale, poco meno di 40 milioni di persone, circa il 74% della popolazione, scelgono, per informarsi, la stampa di qualità, quotidiana e periodica. La scelgono e la leggono perché la considerano uno strumento insostituibile per attendibilità e autorevolezza”, ha così commentato il Presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, i nuovi dati di lettura della stampa diffusi oggi da Audipress. “Credibilità, affidabilità, approfondimento e verifica delle notizie – ha dichiarato il Presidente della Fieg – sono i tratti distintivi dei contenuti informativi di alta qualità e rappresentano, ad oggi, il solo argine possibile alla proliferazione delle fake news e di attività di disinformazione. C’è un bisogno diffuso di informazione: sono tanti i lettori che al bar, sulle piattaforme social, sulle applicazioni telefoniche e di messaggistica, oppure via radio e tv, accedono ai contenuti delle testate giornalistiche o seguono i programmi e i servizi basati su articoli di stampa.” “L’interesse per l’informazione di qualità cresce, ma – ha affermato Riffeser – la lettura avviene sempre più spesso in maniera non lecita, anche da parte di professionisti e soggetti abbienti e le copie acquistate diminuiscono a fronte di un incremento della lettura di copie prestate, avute da altri, trovate o ottenute in altro modo (bar e locali pubblici, chat e piattaforme social, pirateria) con il rischio di danneggiare la stessa qualità dell’informazione.” “È perciò necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e migliorare gli strumenti di tutela per la difesa della stampa, anche attraverso campagne di comunicazione: i cittadini devono sapere che comprare il giornale e scegliere l’informazione di qualità significa sostenere la libertà di stampa e il pluralismo informativo, pilastri fondamentali della democrazia.”