Il Wall Street Journal ha sorpassato i 2 milioni di abbonati digitali per la prima volta, grazie alla crescita del 13% nell’ultimo trimestre. Un buon risultato per l’editore Dow Jones, che ha sottolineato dal canto suo di aver superato da ottobre a dicembre il New York Times, il quotidiano rivale per eccellenza, per crescita dei ricavi grazie ai 3,5 milioni di abbonati totali dei quali fanno parte anche quelli del quotidiano economico.
I dati sono emersi durante la conference call con gli analisti sui risultati News Corp, il gruppo di Rupert Murdoch con attività che vanno dagli Stati Uniti all’Australia, passando per l’Europa, in cui però Dow Jones con il Wsj, Barron’s e la divisione di informazione professionale (nella quale è inserita l’agenzia Dow Jones Newswires) riveste un ruolo strategico fondamentale. «I ricavi di Dow Jones sono aumentati del 4% nell’ultimo trimestre, rispetto all’1% del New York Times», ha detto l’amministratore delegato di News Corp Robert Thomson. «Dow Jones è significativamente più digitale del New York Times, con il 62% dei ricavi digitali come riportato a fine anno fiscale, compresa la nostra crescente attività di informazione professionale».
Il confronto con il Times è il pallino del Wsj, come si vede, così il management ha fatto sapere anche che la quota del digitale nei soli ricavi diffusionali dai prodotti consumer è al 57%, contro il 44% del Nyt, mentre anche il fatturato pubblicitario ha superato quello della concorrenza, sebbene nel complesso Dow Jones abbia registrato un calo del 5% nel trimestre, il secondo dell’anno fiscale del gruppo.
«C’è un forte e crescente appetito per il vero e approfondito giornalismo, e i nostri ultimi risultati in termini di abbonamento e finanziari dimostrano quanto Dow Jones, il Journal e le altre nostre pubblicazioni e prodotti soddisfino tale vitale bisogno del pubblico», ha aggiunto Thomson.
Il buon andamento del business deriva anche dagli accordi con le grandi piattaforme online: «stiamo vedendo i primi benefici della nostra lunga battaglia per un trattamento equo da parte delle piattaforme tecnologiche dominanti», ha aggiunto il ceo. «In particolare, i nostri accordi con Apple e Facebook stanno iniziando a produrre risultati finanziari per noi e accogliamo con favore il loro rispetto per il giornalismo premium prodotto dai talentuosi professionisti di News Corp».
Andrea Secchi, ItaliaOggi