È morto ieri, all’età di 86 anni, l’imprenditore pesarese Giancarlo Morbidelli. Era ricoverato dalla scorsa settimana in ospedale per l’aggravarsi di una malattia. Lascia la moglie Augusto e i figli Gianni, che è stato pilota di F1 e in carriera ha guidato una Ferrari, e Letizia. Appassionato di motori, alla fine degli Anni Cinquanta fondò un’azienda per la produzione di macchinari per la lavorazione del legno, che in pochi anni diventò leader del settore con 300 addetti e una presenza in 40 paesi al mondo. Nel 1965, in uno dei capannoni, allestì una piccola officina meccanica: un hobby che trasformò in una nuova avventura imprenditoriale. Le Morbidelli hanno vinto 4 mondiali piloti: cominciò Paolo Pileri nelle 125cc. (1975), poi arrivarono i successi di Pier Paolo Bianchi (1976 e 1977) e Mario Lega (1977, nelle 250cc.); nel palmares ci sono anche tre titoli mondiali costruttori e otto campionati italiani. Sulle Morbidelli, ha corso e vinto anche Graziano Rossi, il padre di Valentino. E c’era sempre Giancarlo Morbidelli nel casa motociclistica Mba (sigla di Morbidelli-Benelli Armi, ndr.), nata per produrre per i privati le repliche delle 125. Come costruttore di motociclette, Giancarlo Morbidelli fece tremare le grandi case giapponesi. La sua fu una sfida appassionata: la sua genialità artigiana contro i grandi budget, la piccola fabbrica di Pesaro contro quelle che erano già leggende delle due ruote, Yamaha e Susuki. Costruttore ma anche collezionista di moto: ne possedeva circa 350, tra le quali alcuni pezzi unici e per le quali aveva creato un museo proprio a Pesaro. “Siamo profondamente addolorati” per la morte di Giancarlo Morbidelli, ha dichiarato il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. “Perdiamo un genio assoluto della meccanica – ha aggiunto -, una figura fuori dal comune che con talento, coraggio e capacità uniche è stata capace di scrivere pagine indimenticabili nella storia del motociclismo e dei motori pesaresi, veicolandole con passione e grandi traguardi raggiunti a livello mondiale”. Per il primo cittadino è “difficile sintetizzare il patrimonio umano rappresentato da Giancarlo e racchiuso nella sua esistenza”.