Arriva la «stretta» per chi affitta ai turisti case o stanze per periodi brevi, su app come Booking e Airbnb, dominatrici del mercato. Un emendamento al dl Milleproroghe presentato dal Pd alla Camera dei Deputati, dove il disegno è in discussione, punta a dare la possibilità ai comuni di consentire l’affitto turistico solo con il rilascio di una licenza ad hoc, stabilendo anche un tetto al numero dei permessi.
Tetto alla durata degli affitti
Inoltre, la proposta stabilisce un tetto alla durata degli affitti nell’anno, con un occhio particolare ai «centri storici». L’affitto di più di tre stanze, anche in case diverse, per meno di 8 giorni, andrà considerato attività d’impresa.
Il ministro De Micheli: discussione in corso
«È un emendamento, dobbiamo discutere i pareri, c’è una riunione di maggioranza». Così il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, nel corso della registrazione della puntata di «Porta a Porta», rispondendo a una domanda sulle modifiche previste nel Milleproroghe alla disciplina sugli affitti brevi.
Scontro Pd-Italia Viva
«Siamo contrari. Probabilmente il settore ha bisogno di qualche migliore regolamentazione ma sicuramente non così», scrive su Twitter Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva, commentando l’emendamento presentato dal Pd al dl Milleproroghe. «Noi di Iv – scrive ancora – non condividiamo questo emendamento e non lo voteremo. Una migliore regolamentazione non ha nulla a che vedere con maggiore burocrazia, con il blocco del mercato e con il freno ad un’attività che finora ha stimolato turismo e ha portato benefici a tutti».
Confedilizia
«E’ confortante la presa di posizione dell’onorevole Marattin», scrive il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Per Spaziani i vincoli «soffocanti» alla locazione breve sono anche di «dubbia legittimità costituzionale», attribuendo «ai Comuni il potere di consentire quello che non è altro che uno dei modi di esercizio del diritto di proprietà». Sugli affitti brevi, nota Spaziani, si sono susseguiti «una serie infinita di stringenti interventi legislativi, da ultimo sul piano fiscale e della sicurezza. Sarebbe ora di fermarsi e, soprattutto, di iniziare ad occuparsi di immobili con un’ottica incentivante anziché punitiva».
Corriere.it