Cresce la richiesta di prestiti personali in Italia: sono in molti infatti a chiedere finanziamenti sia per finalità precise, come acquistare un’auto, coprire le spese per la ristrutturazione o per l’arredamento della casa, sia per avere semplicemente liquidità. In tutto ciò, l’offerta si amplia anche grazie a internet, visto che sono diversi gli istituti di credito che prevedono finanziamenti che possono essere ottenuti direttamente via web e che stanno nascendo anche piattaforme digitali dedicate al prestito tra privati (il cosiddetto social lending).
La richieste di prestiti in Italia. Dall’analisi di circa 320 mila richieste di prestito personale raccolte tramite i portali Facile.it e Prestiti.it da gennaio a dicembre 2019, emerge che l’anno scorso l’importo medio ricercato da chi si è rivolto a una società di credito è stato pari a 12.649 euro, con una durata media di 65 rate (quasi 5 anni e mezzo).
L’età media dei richiedenti è di 41 anni e 8 mesi e nel 73% dei casi a presentare la domanda di finanziamento è un uomo. Il 71% delle richieste arrivano da dipendenti a tempo indeterminato, il 12% da lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Analizzando le domande per le quali è stata specificata la finalità risulta che, nel 2019, la prima è l’ottenimento di liquidità (nel 21,46% dei casi), seguita dalla ristrutturazione della casa e dall’acquisto di auto usate.
Secondo il Barometro del credito alle famiglie di Crif (azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie), l’anno appena concluso si è caratterizzato per un aumento complessivo del numero di richieste di finanziamento da parte delle famiglie italiane, anche grazie alle condizioni di offerta vantaggiose e ai tassi di interesse ai minimi.
Dall’ultimo aggiornamento dello studio, emerge una crescita del 6,7% rispetto al 2018: in particolare l’incremento è stato del 4,7% per la componente dei prestiti personali (quindi senza l’obbligo di una destinazione precisa) e del 8,5% per quelli finalizzati all’acquisto di beni e servizi.
Considerando l’ultimo mese del 2019, l’aumento delle richieste è pari al 5,1% (+12,8% per i prestiti personali e +0,8% per quelli finalizzati), confermando una dinamica positiva che continua pressoché ininterrottamente dalla seconda metà del 2014.
Facendo sempre riferimento all’intero anno, l’importo medio (nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati) si è assestato a 9.512 euro (+0,2% rispetto al 2018); per quanto riguarda i prestiti finalizzati, il valore medio richiesto è risultato essere di 6.806 euro (+4,3% rispetto all’anno precedente), mentre per i prestiti personali c’è stata una leggera flessione (-1,3%), arrivando a 12.795 euro.
Esaminando gli importi, il dato cumulato conferma la preferenza degli italiani per valori inferiori a 5 mila euro (il 45,9% del totale), cui seguono le fasce comprese tra 10.001 e 20 mila euro (con il 22,7%) e tra 5.001 e 10 mila euro (con il 19,1%).
Le richieste di prestiti finalizzati vedono concentrare il 61,2% delle interrogazioni al di sotto dei 5 mila euro, mentre per i prestiti personali si rileva una distribuzione più uniforme tra le diverse classi di importo fino a 20 mila euro, con il 27,4% del totale nella fascia al di sotto dei 5 mila euro, il 26,4% in quella compresa tra 5.001 e 10 mila euro e il 27,9% in quella tra 10.001 e 20 mila euro.
Se si considera la durata, la classe superiore ai 5 anni è quella con l’incidenza più elevata, con una quota pari al 26,7% del totale.
Osservando, infine, la distribuzione in relazione all’età, emerge che la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni è quella maggioritaria, con una quota del 25,4%, seguita a breve distanza da quella tra i 35 e i 44 anni, con il 22,2%.
Dal web un aiuto per scegliere. Internet può essere utile per trovare diverse soluzioni. Vari istituti di credito, infatti, propongono prestiti che possono essere richiesti direttamente via web senza recarsi fisicamente in filiale: per esempio per acquistare un’auto, coprire le spese legate alla propria abitazione, dall’acquisto di arredamento agli interventi di manutenzione e di ristrutturazione, o per accorpare tutte le rate in corso estinguendo tramite un unico finanziamento le posizioni debitorie.
Una volta confermati i requisiti di accesso del richiedente, il cliente riceve via posta elettronica la modulistica del contratto che è necessario compilare, firmare e inviare nuovamente all’istituto bancario.
Oltre alle finanziarie e alle banche tradizionali, ci sono piattaforme digitali dedicate al prestito tra privati che, senza l’intermediazione di banche o altri istituti di credito, mettono in relazione persone interessate a prestare denaro con altre che presentano progetti da finanziare.
Le piattaforme (munite dell’apposita autorizzazione dalla Banca d’Italia) che gestiscono le operazioni svolgono il ruolo di intermediazione tra i privati che offrono i capitali e i privati che li domandano, con la possibilità, in molti casi, di ottenere condizioni economiche più favorevoli rispetto a quelle proposte dai normali istituti.
Tra queste ci sono, per esempio, Prestiamoci (www.prestiamoci.it), società che gestisce l’omonimo market place di prestiti personali fra privati a cui prende parte finanziando i prestiti erogati a fianco dei propri clienti prestatori, e Smartika (www.smartika.it), su cui è possibile chiedere un finanziamento personale dai mille ai 15 mila euro, da rimborsare in 12, 24, 36 o 48 mesi, che viene fornito dai prestatori che hanno scelto di investire in prestiti con la piattaforma.
Gli aspetti cui prestare attenzione. In tutto ciò occorre valutare attentamente le offerte se si vuole trovare la soluzione di finanziamento più vantaggiosa.
Per esempio, come suggerisce l’Unione nazionale consumatori, oltre a considerare i tassi d’interesse in modo da conoscere i costi reali che si dovranno sostenere, occorre esaminare anche gli altri costi aggiuntivi, tra cui le commissioni (come i costi per l’apertura e la gestione della pratica) che spettano all’istituto che ha elargito la somma e altre spese come le imposte o le assicurazioni.
In ogni caso, la voce principale da tenere presente è il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) che è il costo totale del finanziamento perché comprende spese e commissioni, a differenza del Tan (Tasso annuo nominale), che è il tasso di interesse puro e non include spese o commissioni (motivo per cui non indica il costo totale dell’operazione): meglio essere prudenti, quindi, con le offerte che mettono in evidenza solo il Tan poiché non permettono di avere un quadro completo dell’esborso che si dovrà affrontare. Inoltre, per capire se i tassi d’interesse proposti in un’offerta di prestito sono realmente convenienti, è meglio verificare se sono in linea con i valori medi del mercato: per farlo basta consultare le tabelle dei tassi soglia pubblicate dalla Banca d’Italia.
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette