Appurato che nel percepito degli italiani ci sia anche la consapevolezza della pericolosità della gomma, che quasi al pari della plastica è considerata responsabile dell’inquinamento dei mari (30% vs. 31% dei rispondenti), ben il 54% degli intervistati si dichiara favorevole all’introduzione della plastic tax come imposta alle imprese che producono confezioni monouso di plastica.
E’ quanto emerge da una indagine Nielsen / Novamont sul tema della salvaguardia dell’ambiente e della plastic tax presentata oggi a Bologna in occasione di Marca, il salone italiano dedicato ai prodotti a marchio del distributore.
Il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica ( percepita come “altamente inquinante” dall’87% degli italiani) come componente degli imballaggi nel comparto alimentare , mentre solo 15% attribuisce responsabilità ai retailer. Al contempo, però, pur riconoscendo al Governo “colpe” marginali, il 22% crede che sia proprio lo Stato a poter fare di più per ridurne l’utilizzo. Per il 47% dei consumatori sono invece le aziende produttrici a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica negli imballaggi, mentre il 18% dei consumatori riconosce anche le proprie responsabilità e ammette di avere un ruolo nell’utilizzo di questo materiale nei pack dei prodotti. Gli italiani sono anche molto propositivi sul futuro: nei prossimi anni, il 64% si aspetta una riduzione dell’utilizzo della plastica non riciclabile negli imballaggi. Per raggiungere l’obiettivo, il 28% di loro suggerisce di impiegare maggiormente bioplastiche compostabili / biodegradabili, il 17% propone invece una maggiore distribuzione di prodotti sfusi e un maggiore utilizzo di carta / cartone e vetro. Suggeriti anche il vuoto a rendere (16%), l’impiego di plastiche riciclabili (14%) e la riduzione del volume/peso delle confezioni (7%).
Per quanto riguarda le categorie, dall’indagine emerge l’urgenza di ridurre l’utilizzo della plastica soprattutto in: acqua, bevande analcoliche, latte, yogurt, snack dolci (ivi compresi biscotti e cioccolato) e snack salati.