E’ allerta arancione in quasi tutto il Veneto per le polveri sottili che quasi in tutte le citta’, ad eccezione di Belluno e Verona, hanno superato i 5 giorni consecutivi di sforamento del limite di 50 microgrammi per metro cubo. In particolare la coda di questi 5 giorni ha registrato un picco impressionante legato alla tradizione dei Panevin, i “roghi della Befana” che dalla notte dei tempi vengono organizzati per festeggiare l’Epifania. A Padova, Venezia e Treviso proprio per effetto della tradizione che in molte province ha contato decine e decine di pire alte anche decine di metri i Pm10 sono conteggiati tra gli 80 e i 100 microgrammi per metro cubo, con picchi di 120, 130 in alcune aree dei principali centri urbani. “Che respirare il fumo non faccia bene siamo d’accordo, ma dire che la tradizione e’ responsabile di tutti i mali, questo decisamente no. I medici hanno assolutamente ragione a dire che il fumo fa male ma io posso citare molti medici che vengono regolarmente ai Panevin – ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia, da sempre grande sostenitore di questa tradizione – Si tratta di una manifestazione ancestrale che tocca molte comunità in giro per il mondo organizzata da associazioni, scout, Pro Loco, gruppi di volontariato, alpini. Non ci sono biglietti di invito ne’ niente, eppure ogni anno ci sono migliaia di persone che ci partecipano. Questa si chiama identita’”. “E la politica ieri era tutto attorno al Panevin perché non esiste che chi rappresenta il popolo non vada in mezzo al popolo. Forse si tratta solo del dibattito di qualche partito, anzi, vediamo se qualche partito prende la distanza dal Panevin…” ha poi concluso. Dello stesso parere anche il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni (civico di orientamento centrosinistra). “Stiamo sforando a prescindere dai roghi tradizionali – ha spiegato – il tema e’ che queste tradizioni sommano emissioni di polveri a dei livelli gia critici quindi più che agire su fatti episodici dobbiamo agire sull’ordinario e le fonti di emissioni continuative. Non c’e’ una bacchetta magica ma sicuramente dobbiamo lavorare nella riduzione delle fonti di emissioni. Un numero cosi’ elevato di superamenti della soglia dei 50 microgrammi per metro cubo significa mettere a repentaglio la salute delle persone”. “Ognuno deve fare la sua parte, adottando comportamenti virtuosi. Spegniamo sempre i motori dell’auto quando siamo in coda, conteniamo la temperatura nelle nostre case, verifichiamo l’efficientamento delle caldaie, teniamo chiuse le porte dei negozi. Mai come in questo caso l’impegno di tutti può davvero fare la differenza” ha sottolineato l’assessore con delega all’ambiente Simona Siotto del Comune di Vicenza. L’allerta arancione fa scattare automaticamente, fino al nuovo bollettino Arpav previsto per giovedi’, il divieto di circolazione ai veicoli privati a benzina Euro 0, 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4; i veicoli commerciali a benzina Euro 0, 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3; i motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi non catalizzati, immatricolati prima dell’1/1/2000 e non conformi alla direttiva 97/24/C.